| Uno sguardo da lui e sono caduto sotto il suo incantesimo
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| Le sue dita curate si muovevano come quelle di un mago
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| Le sue labbra in proporzione al bianco perla, abbaglianti
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| Perfezione del suo sorriso irresistibile
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| Con grande competenza, senza mai sprecare una parola
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| Ho ceduto al suo fascino e alla sua persuasione mentre mi parlava dolcemente
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| Abbiamo iniziato a incontrarci e ad uscire insieme velocemente e furiosamente
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| In tutti i luoghi insoliti a cui potremmo pensare
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| Il mio ragazzo abile aveva risorse infinite
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| Tirando i fili che mi hanno sedotto
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| Nessuna esitazione quando me lo ha chiesto sinceramente
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| «Dai sposiamoci»: era un maestro della disinvoltura sicura di sé
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| I ricordi del giorno del matrimonio tornano a ricordarmeli
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| Un velo di pizzo bianco che scivola dolcemente dietro di me
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| Qualcosa di preso in prestito e di blu, qualcosa di vecchio e di nuovo
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| Mentre aspettavo devotamente che lo sposo apparisse
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| Stipati nei loro banchi, gli ospiti diventano irrequieti
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| Trattenere la loro isteria repressa
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| I minuti scorrevano con precisione implacabile
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| Allora, dove diavolo doveva essere mio marito?
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| Nessuna esitazione quando me lo ha chiesto sinceramente
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| «Dai sposiamoci»: era un maestro della disinvoltura sicura di sé
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| I ricordi del giorno del matrimonio tornano a ricordarmeli
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| Un velo di pizzo bianco che scivola dolcemente dietro di me
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| Nessuno sposo nervoso nella compostezza virile
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| Solo il prete in evidente imbarazzo
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| I ricordi del giorno del matrimonio tornano a ricordarmeli
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| Un velo di pizzo bianco che scivola dolcemente dietro di me
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| Nessuno sposo nervoso nella compostezza virile
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| Solo il prete in evidente imbarazzo
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| I ricordi del giorno del matrimonio tornano a ricordarmeli
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| Un velo di pizzo bianco che scivola dolcemente dietro di me
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| Nessuna marcia nuziale con cui camminare lungo il corridoio
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| Solo il sordo lamento del mio inconsolabile lutto |