Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Dal basso, artista - Emis Killa. Canzone dell'album Terza Stagione, nel genere Иностранный рэп и хип-хоп
Data di rilascio: 13.10.2016
Limiti di età: 18+
Etichetta discografica: Carosello
Linguaggio delle canzoni: Italiano
Dal basso |
Per un attimo guardate giù |
Dove c'è solo vergogna e pattume |
Partito dal basso per farmi sentire |
Quindi col cazzo che abbasso il volume |
Capo del rap, la mia umiltà |
Non c’entra niente coi capi firmati |
Se spendo due pali da Gucci |
È perché da bamboccio giravo con gli abiti usati |
Sono sempre lo stesso |
Solo che adesso c'è il sole e io spero non piova |
Mani ovunque come una piovra |
Per non fare la fine di Povia |
Non mi stupisco di quanto è successo |
Tanto è sempre la solita storia |
Da pezzente ti vogliono bene |
Ma se fai successo la gente ti odia |
La mia musica è chimica |
Poche le cose che tengo in considerazione |
Autostima, autocelebrazione |
Meglio che l’autocommiserazione |
La gente vocifera di ciò che ottengo |
Non considera il tempo che spendo |
Sapesse che freddo in quell’appartamento |
Per poco crepavo di assideramento |
Ho rischiato e chi c’era lo sa |
Ogni stronzata si spiffera al vento |
Questo paese è una figa dentata |
Ed Emis Killa lo infilerà dentro |
Molta più grana, molte più grane |
Non c’ho più fame, non c'è che fama |
Mo che la mia stessa gente mi infama |
Com'è successo con Dolce & Gabbana |
Nella mia vita ho provato di tutto per essere al top |
Non mi scambiare per certi perdenti |
Io ho preso coi denti ogni cosa che ho |
Porte sbattute sopra la mia faccia |
Fino all’altro ieri dicevano: «No» |
E oggi che passo per strada brillando li sento che dicono: «Wooh» |
La vita è bastarda io avevo due opzioni per scalare quella montagna |
Riempire quintali di carta |
O in banca col passamontagna |
Oggi mamma è commossa e piange |
Perché ogni volta che faccio show |
Quando salgo sul palco fanno: «Woooh» |
È morto Emiliano, ma con Emis Killa nei dischi è rinato |
Dalla scena ero discriminato, ora sui loro dischi ci cago |
Spietato e iracondo |
Musica killa, proiettili in radio |
Perché quando vieni dal fondo |
Pensi: «Col cazzo, fra', che ci ricado» |
E i cantanti che un tempo sfottevano i rapper |
Non muovono il collo da tempo |
Ora che li hanno messi da parte |
La loro invidia si colloca al centro |
Ora stanno con la luna storta |
Davanti all’ufficio di collocamento |
Mentre per me, frate', è festa ogni giorno |
E ogni sera una torta e una zoccola dentro |
E bravo chi non si accontenta |
Chi non ha chances se le inventa |
Macchine che fanno 280 |
Ma voglio che ci vedano bene, giriamo a 30 |
Perché chi non ha niente ciò che ottiene lo ostenta |
Facciamo i conti, fanculo l’oste |
Dai portici a dentro 'sti posti |
Che tengono chiusi se siamo noi ospiti |
Ostici, mandiamo indietro le ostriche |
Blocco Rex, figlio di stirpe di schiavi |
E non cambio su un trono da Re |
Perché puoi togliere Killa dal Blocco |
Ma non puoi togliere il Blocco da me |
Io che so ancora di polvere e fango |
E non temo nessuno di questi maiali |
Perché nel fango ci sono cresciuto |
E so fottervi senza sporcarmi le mani, bwoy |