Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Il sogno di Marx, artista - Giorgio Gaber. Canzone dell'album Libertà obbligatoria, nel genere Поп
Data di rilascio: 09.05.2011
Etichetta discografica: Carosello
Linguaggio delle canzoni: Italiano
Il sogno di Marx |
Quando si è un po' filosofi non si sogna mai a caso |
Ero una specie di Diogene, con una lampada da duemila Watt, una macchina |
fotografica, e cercavo in un posto che poteva essere Milano |
Sento una voce nella nebbia che mi fa: |
«Così non fotograferai mai niente!» |
«Chi siete?» |
Lui: «Un tedesco di passaggio». |
Esce dalla nebbia un bel signore con la barba e |
si presenta: «Piacere, Carlo Marx» |
Oeh… (stupore) |
«Vedi ragazzo…» Come ragazzo… Mi chiamano tutti compagno, arriva questo… |
e cambia il vocabolario un’altra volta. |
«…non basta una macchina fotografica |
con un obiettivo giusto… Tu sbagli i tempi, credimi. |
Io ho una certa |
esperienza della roba che si muove!» |
E questo è vero. |
«Dunque, come si muoveva |
il tutto ai miei tempi? |
Guarda, qui c’era il capitale, qui le classi, |
la borghesia eccetera eccetera». |
E io: flash! |
Simpatico Marx quando si scalda… Sembra un paparazzo! |
Però mi permetto di |
dirgli: «Anche noi, capitale, classi, borghesia… flash!» |
«Bravi!» |
«Grazie!» |
Ho capito dopo che bravi voleva dire ciglioni… Affettuosamente, |
si intende |
«Bravi, la borghesia… non c'è più. |
O meglio, non conta… Sbriciolata!» |
E no, qui mi incazzo… Non c'è più… Oh dio, non c'è più la borghesia… |
Che detto da lui fa anche rabbia, perché uno dice: ci ha preso per il culo |
fino adesso |
E io: «Ma i padroni, i capitalisti?» |
Lui guarda, bello, con quegli occhi che vedono tutto: «I padroni, i capitalisti. |
. |
non li vedo… nel senso che… stanno diventando impersonali.» |
«Puttana miseria! |
Ma io ho bisogno di aggrapparmi a qualcosa, ho bisogno di |
punti fermi!» |
«Allora dovevi parlare con Gesù!» |
«Già fatto grazie… Ma mi dica, maestro… la lotta di classe… |
la lotta di classe… lasciamo almeno la lotta di classe!» |
Lui, calmo: «La lotta di classe…» |
«Più svelto maestro…» |
«La lotta di classe sarebbe ancora giusta…» |
«Ooh…» |
«…se fossero chiare le classi!» |
«Come non son chiare le classi… Allora non sei marxista! |
Scusa se mi |
incazzo, Marx… ma mi sembri un po' spappolato. |
E l’imperialismo, |
l’imperialismo?» |
«Mah…» Com'è calmo, Marx! |
«Dài, l’imperialismo…» |
«Mah… Ne parlavo con Lenin. |
È lassù che lo guarda… Lui ci è fissato! |
Dice che ne ha un’immagine un po' sfuocata. |
Parla di Pax… di Pax Americana… |
Dice che la pace è peggio della guerra» |
«Sì, questo l’ha detto anche il matto dei certificati. |
E poi, e poi… |
non vedete più niente? |
Cosa guardi, ora, cosa guardi se non c'è più niente?» |
«Non è vero, la lotta c'è ancora. |
Anzi, i nemici ci sono più di prima. |
Ma si presentano in un altro modo. |
È tutto più… La vedi la produzione? |
Era così… una bambina. |
Com'è cresciuta! |
Che salute! |
Me la ricordo, io… |
una bambina con i padri che… fai questo, fai quello… Roba da matti. |
Una donna, autonoma, va da sé, va da sé. |
Bisogna fare qualcosa… |
„Tira fuori una Leika col soffietto… “ …bisogna fare qualcosa, flash! |
È tutto più… flash… sì, certo… flash! |
Interessante… flash! |
ho capito. |
. |
E' tutto più…» |
E il vecchio se ne andò ancheggiando, lasciandomi nell’angoscia più assoluta. |
«Il rullino, il rullino… Non andare via… Il rullino… spediscimelo! |
«Maledetto testardo, fissato, anche con l’arteriosclerosi viene qui, |
vede che tutto si muove, scatta a un cinquecentesimo… è una mania, una mania! |
Ci avevo le idee chiare, precise… |
«Scrivimi! |
Sì, scrivimi qualcosa!» |
Che se no, magari, tra una decina d’anni, uno si alza una mattina e, |
senza saperlo, si trova lì davvero senza borghesia, senza classi, |
senza padroni… ma nella merda più di prima! |