Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Lona, artista - Giorgio Gaber. Canzone dell'album Libertà obbligatoria, nel genere Поп
Data di rilascio: 09.05.2011
Etichetta discografica: Carosello
Linguaggio delle canzoni: Italiano
Lona |
E poi mi ricordo |
Eravamo io, Giulia e Lorenza |
E si correva in una strada sabbiosa |
E tu ci venivi dietro con indifferenza |
Per non farci capire che eri gelosa |
Era il giorno in cui mi accorsi del nostro sfacelo |
E decisi di starmene un po' solo |
Poi ho vissuto con Giulio |
Eravamo della stessa razza |
E leggevamo le stesse poesie |
Mi piaceva la sua delicata e inquietante dolcezza |
E si fondevano bene le nostre malattie |
Si cenava alla sera alle nove e piano piano |
Con la stessa dolcezza noi ci odiavamo |
Piano piano era già diventato |
Un rapporto pazzesco |
E allora capii |
Che era meglio un pastore tedesco |
Oh, oh Lona! |
È buona la Lona, è un cane perfetto |
Mi piace la sua distaccata, elegante fierezza |
È un cane di razza, un esemplare stupendo |
Se la chiamo risponde al comando |
E si muove di scatto |
Ho trovato con lei |
Finalmente un rapporto perfetto |
Oh, oh Lona! |
Le apro la bocca per farle un dispetto |
Lei reagisce, fa finta di mordermi, ma per giocare |
Si fa accarezzare e senza chiedermi niente |
Mi sta sempre vicino la Lona |
Vuole solo il mio affetto |
Io la chiamo al mattino |
Lei mi mette le zampe sul letto |
Buona Lona, devo uscire un momento |
Buona buona, cosa ci hai da guardare |
Torno presto, lo sai, non ti posso portare |
Ecco, vedi, sono già tornato |
Hai visto Lona, non sono partito |
Non fare quella faccia, non guardarmi così |
Sono qui |
Basta Lona! |
che cosa ti piglia? |
Non lo vedi che mi ami troppo, che mi ami male? |
Non è mica normale |
Anche se uno non vuole va sempre a finire così |
Che ci si assomiglia |
Tu sei tutto per me |
Sei una madre una moglie una figlia |
Ma non vedi come mi hai ridotto |
Sono sfinito, mi hai distrutto |
Non posso mangiare nel piatto dove mangi tu |
Non posso leccarmi i baffi |
Rincorrere gatti e farfalle |
Adesso ne ho piene le palle, non ne posso più |
Lona non mi puoi rimproverare |
Sto strisciando, ho imparato ad abbaiare |
Non parlo, non rido, non piango |
Mi gratto, mi annuso, mi rotolo nel fango |
Cammino a quattro zampe, non vedo più il cielo |
Comincio a ringhiare, mi è cresciuto anche il pelo |
E mangio come un cane e dormo come un cane |
E frugo per terra con il muso |
E ti odio come un cane |
Ti sbrano come un cane |
Ti ammazzo come un cane rabbioso |
Non ne posso più, non ho più rimorsi |
Non ho più pietà |
Non m 'importa un cazzo |
Ti ammazzo, ti ammazzo, ti ammazzo! |
Lona che pensi? |
Lo sento che pensi a qualcosa. |
Non sono violento. |
Non ci ho niente da dimostrare io. |
Te lo sei inventata tu che ero il padrone… |
io non sono violento. |
La dovevi smettere di chiedere… è tutto lì. |
Ecco cosa dovevi fare… |
Chiedere, sempre chiedere… E poi tu chiedi male… cioè, è quel chiedere e |
non chiedere, avere paura… ferita, ecco, sempre ferita, con quegli occhi lì… |
Guardala! |
Non c'è niente di peggio di chi ci resta male. |
Di tutti i modi di chiedere è il |
più tremendo. |
Meglio che uno dica: «voglio, voglio, voglio «, come (abbaia) |
mica (guaisce) |
Fai la vittima, eh? |
E quando fai la vittima credi di essere remissiva, |
e invece sei violenta. |
Ecco, si, sei tu che sei violenta. |
Eh, si. |
Perché, la violenza si fa solo col fucile? |
E la violenza non aggressiva? |
E la violenza docile? |
La violenza di chi non può essere abbandonato, |
di chi non ce la fa a star sola e fa quella faccia lì, quegli occhi lì che |
conosco a memoria, che fa finta di dire «tu puoi anche andartene via… «Non è vero, non è vero che esistono due possibilità. |
Io ce ne ho una sola… |
E questa è violenza. |
Non posso andar via perché mi ricatti, mi ricatti col tuo |
dolore assurdo… |
Scusa… Mi ricatti con l’amore, col tuo grande amore |
A me non mi fa niente bene essere amato molto. |
Almeno così. |
Dammi retta, |
appena uno ti ama così scappa. |
Non è mica gratis. |
E pensare che c'è chi si |
lamenta perché non è amato. |
Ma essere amato allora? |
È una cambiale… |
prima o poi la paghi. |
Una cambiale a scadenza indeterminata, ma che incombe… |
Un incubo |
Mi piacerebbe essere un camionista coi vetri tappezzati di cani e di donne… |
Ma lì, solo lì, per guardarli prima di dormire. |
Insomma, si fa per dire… |
Non ti offendere, Lona, non l’ho detto per te. |
Certo, certo. |
Se ci avessi |
avuto un camion ti avrei portato con me |
E poi mi ricordo |
Che senza un preciso ricordo |
Rivedevo gli amici come un convalescente |
Camminando in posto affollato e un po' assurdo |
Con la faccia di uno che ne ha passate tante |
E il mio orecchio un po' sordo, un po' assente, registrava |
Le parole di un amico che mi raccontava |
Tutto quello che era successo |
Quando non c’ero |
Statistica di coppia: |
Sopravvissuti zero |