Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Luciano, artista - Giorgio Gaber. Canzone dell'album Io se fossi Gaber, nel genere Поп
Data di rilascio: 09.05.2011
Etichetta discografica: Carosello
Linguaggio delle canzoni: Italiano
Luciano |
La notte faccio sempre tardi, non certo per divertimento |
La notte è il mio elemento |
Gli amici, la conversazione, quaranta sigarette, un po' di vino |
Comincio a stare meglio e mi si alza il tono |
Ma di mattina, ci tengo a precisare, all’una di mattina |
C'è sempre un cretino che suona |
Perché il cretino è un amico che sa che stai dormendo |
E allora insiste, l’amico è tremendo |
«Ah, sei tu, Luciano…» |
(è l’ultima persona che vorrei vedere) |
«Ah, sei tu Luciano, mi fa piacere» |
Lui mi si butta addosso, un tenero abbraccio |
Ha gli occhi gonfi, è pallido come uno straccio |
Mi stringo nella giacca del pigiama, un po' cortina |
Barcollo, poi raggiungo la cucina |
Così in mutande non sono a mio agio |
Ma lui non può capire |
Sono il suo salvatore, ormai mi ha scelto |
Sono un gruppo d’ascolto |
«Luciano, sono troppo nudo, fammi mettere almeno i pantaloni» |
Ma lui non mi dà tregua, non sente ragioni |
E lo capisco, certo non è il caso di occuparsi di pudore |
Quando un amico è disperato, distrutto dall’amore |
«Un attimo soltanto», provo a dire |
«dovrei andare…» |
Sono anche debole di reni |
Meglio non dirlo di fronte ai suoi problemi |
Infatti lui mi butta addosso una tale dose di dolore |
Che non mi lascia il tempo, mi tocca rimandare |
«Povero Luciano…» |
(dovrei dirgli qualche cosa di geniale) |
«Povero Luciano, come stai male» |
Lui soffre da morire, non esagera affatto |
È proprio vero, gli è successo di tutto |
Se non fosse per come mi scappa lo potrei capire |
Del resto anch’io ho sofferto per amore, adesso avrei da fare |
Ma lui mi piange sulla spalla, mi vuol bene, mi si butta addosso |
Non vuole mica, non c'è cristo che mi mandi al cesso |
Sono anche debole di reni, non ne posso più, maledizione |
La sento scivolare un po', la fermo subito con il trucco della contrazione |
Poi con indifferenza mi asciugo un po' la coscia |
Cosa vuoi che sia in confronto alla sua angoscia |
Riprende a lamentarsi, è una cascata |
Aiuto, un’altra goccia sulla coscia, stavolta non l’ho fermata |
Io cerco di scappare, se posso lo mollo |
Ma è troppo disperato, mi si butta al collo |
Poveretto, gli muore anche la mamma e lui si spara, è tutto un morire |
È nello squagliamento più totale, è nel terrore |
E io sono debole di reni, l’ho già detto, inutile resistere, tanto è lo stesso |
Inutile resistere, lo so, lo so, oramai mi piscio addosso |
«Aiuto, Luciano, mi sto pisciando addosso!» |
Non è possibile, non voglio, non posso |
La sento scivolare, mi sto pisciando addosso |
Sento già il suo calore |
«Aiuto, Luciano, non la posso più fermare!» |
Mi si è sciolto il cuore |
Sono tutto una fontana, sono tutto un sudore |
: Aiuto, mollo tutto, sì, adesso piscio, piscio per due ore |
: «Luciano? |
Luciano, dove vai? |
Dài, non andare via. |
Ma come ti faccio schifo? |
Stavo dormendo. |
Dài, non fare così, Luciano, vogliamoci bene. |
È colpa tua. |
Te e quella scema che t’ha lasciato. |
Vogliamoci bene, Luciano… dài…» |