Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Quando lo vedi anche, artista - Giorgio Gaber. Canzone dell'album Libertà obbligatoria, nel genere Поп
Data di rilascio: 09.05.2011
Etichetta discografica: Carosello
Linguaggio delle canzoni: Italiano
Quando lo vedi anche |
Quando lo vedi sulle facce degli altri |
Quando li osservi in quel loro appiattimento |
In un salotto o in un bar con un campari soda |
Così assuefatti alla violenza dolce della moda |
Quando lo vedi sugli altri e ti senti diverso |
E credi di non essere sommerso |
Non è ancora il momento di soffrire |
Puoi ridere di loro, ti serve per capire |
Sono persone piatte, molli, stanche… |
Ma quando lo vedi anche |
Sulla tua maglietta |
Sulle scarpe da tennis |
Sui blue-jeans da quattordici once |
Su come parli, cosa canti, come ti vesti |
Sui tuoi bisogni, sulle tue scelte, sui tuoi gusti |
Allora ti senti anche tu arrendevole e fiacco |
Allora ti piaci un po' meno e non sai perché |
E non riesci a trovare nemmeno abbastanza distacco |
Per ridere di te… per ridere di te |
Quando lo vedi sulle facce degli altri |
Quando li osservi in quel loro appiattimento |
Gli stessi atteggiamenti, la stessa ironia |
E le loro battute un po' da trattoria |
E le mani curate, le camicie pulite, bianche… |
Ma quando lo vedi anche |
Sulla tua maglietta |
Sulle scarpe da tennis |
Sui blue-jeans da quattordici once |
Su quel giaccone americano che ho comprato |
Con pochi soldi al mercatino dell’usato |
Allora arriva al disgusto la tua stravaganza |
Allora diventa una moda ogni gesto che fai |
Non si riesce nemmeno ad avere abbastanza coscienza |
Per piangere di noi… per piangere di noi |
Di noi così ribelli, così devoti |
Di noi così folli, così massificati |
Di noi così avanti, così impotenti |
Coi capelli un po' lunghi |
E le nostre barbe da impegnati |
Di questa nostra assurda mancanza di rigore |
Di una mollezza sorda che non ci fa reagire |
Di noi che non sappiamo cosa sia |
La nostra malattia |
E forse non abbiamo ancora fatto un gemito |
Ma la paura comincia a salire dagli intestini |
Come il vomito |
Noi così vitali, così distrutti |
Noi così creativi, così assuefatti |
Ci aggrappiamo ad un gesto che sembra di rottura |
Con l’illusione e il pretesto di scegliere ancora |
Noi così originali e spappolati |
Creiamo saltando liberi come pidocchi |
Coi nostri gusti schifosi accumulati |
Fra la testa e gli occhi |
Ormai sei soggetto a una forza |
Che ti è sconosciuta |
Ormai sei libero e schiavo |
Ormai sei coinvolto |
E di colpo ti viene il sospetto |
Che in tutta la vita |
Non hai mai scelto |
Non hai mai scelto |
Non hai mai scelto |
Quando lo vedi anche |
Sulla tua maglietta |
Sulle scarpe da tennis |
Sui blue-jeans da quattordici once… |