Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Una nuova coscienza, artista - Giorgio Gaber. Canzone dell'album Un'idiozia conquistata a fatica, nel genere Поп
Data di rilascio: 09.05.2011
Etichetta discografica: Carosello
Linguaggio delle canzoni: Italiano
Una nuova coscienza |
Io come uomo, io vedo il mondo |
come un deserto di antiche rovine. |
Io vedo un uomo che tocca il fondo |
ma forse al peggio non c'è mai una fine. |
Nel frattempo la vita non si arrende |
e la gente si dà un gran da fare |
tanti impegni tante storie |
con l’inutile idea di colmare |
la mancanza di una nuova coscienza, |
di una vera coscienza. |
E' come se dovessimo riempire, un vuoto profondo. |
E allora ci mettiamo dentro |
rimasugli di cattolicesimo, pezzetti di sociale, brandelli di antichi ideali, |
un po' di antirazzismo, e qualche alberello qua e là. |
La decadenza che viviamo |
è un malessere |
che ci prende pian piano. |
E' una specie di assenza |
che prevede una sosta obbligata, |
è la storia che medita ma si è come assopita. |
Siamo vivi malgrado la nostra apparenza |
come uomini al minimo storico di coscienza. |
Come uomini al minimo storico di coscienza. |
E' come se la vecchia morale non ci bastasse più. |
In compenso se ne sta |
diffondendo una nuova, che consiste nel prendere in considerazione più che |
altro i doveri degli altri… verso di noi. |
Sembrerà strano, ma sta diventando |
fortemente morale tutto ciò che ci conviene. |
Praticamente un affare. |
La decadenza che subiamo |
è uno scivolo |
che va giù piano piano. |
E' una nuova esperienza |
che ti toglie qualsiasi entusiasmo |
e alla lunga modifica il tuo metabolismo. |
Siam qui fermi |
malgrado la grave emergenza, |
come uomini al minimo storico di coscienza. |
Come uomini al minimo storico di coscienza. |
E pensare che basterebbe pochissimo. |
Basterebbe spostare a stacco la nostra |
angolazione visiva, guardare le cose come fosse la prima volta. |
Lasciare fuori |
campo tutto il conformismo di cui è permeata la nostra esistenza. |
Dubitare delle risposte già pronte. |
Dubitare dei nostri pensieri fermi, sicuri, |
inamovibili. |
Dubitare delle nostre convinzioni presuntuose e saccenti. |
Basterebbe smettere una volta per tutte di sentirsi sempre delle brave persone. |
Smettere di sentirsi vittime delle madri, dei padri, dei figli, mariti, mogli. |
. |
quando forse siamo vittime soltanto della mancanza di potere su noi stessi. |
Basterebbe smascherare, smascherare tutto. |
Smascherare l’amore, il riso, |
il pianto, il cuore, il cervello. |
Smascherare la nostra falsa coscienza |
individuale. |
Subito. |
Qui e ora. |
Sì basterebbe pochissimo. |
Non è poi così difficile. |
Basterebbe smettere di piagnucolare, criticare, affermare, fare il tifo, e leggere i giornali. |
Essere certi solo di ciò che noi viviamo direttamente. |
Rendersi conto che |
anche l’uomo più mediocre diventa geniale se guarda il mondo con i suoi occhi. |
Basterebbe smascherare qualsiasi falsa partecipazione. |
Smettere di credere che |
l’unico obiettivo non può essere il miglioramento delle nostre condizioni |
economiche, perché la vera posta in gioco è la nostra vita. |
Basterebbe smettere |
di sentirsi vittime del denaro, del destino, del lavoro, e persino della |
politica, perché anche i cattivi governi sono la conseguenza della stupidità |
degli uomini. |
Basterebbe rifiutare, rifiutare l’idea di calpestare gli altri, |
ma anche la finta uguaglianza. |
Smascherare le nostre presunte sicurezze. |
Smascherare la nostra falsa coscienza sociale. |
Subito. |
Qui e ora. |
Basterebbe pochissimo. |
Basterebbe capire che un uomo non può essere veramente |
vitale se non si sente parte di qualche cosa. |
Basterebbe smettere di credere di poter salvare il mondo con l’illusione della cosiddetta solidarietà. |
Rendersi conto che la crescita del mercato può anche essere indispensabile |
alla nostra sopravvivenza, ma che la sua inarrestabile espansione ci rende |
sempre più egoisti, e più volgari. |
Basterebbe abbandonare l’idea di qualsiasi facile soluzione, ma abbandonare |
anche il nostro appassionato pessimismo e trovare finalmente l’audacia di frequentare il futuro con gioia. |
Perché la spinta utopistica non è mai accorata o piangente. |
La spinta |
utopistica non ha memoria e non si cura di dolorose attese. |
La spinta |
utopistica è… Subito. |
Qui e ora. |
Io come uomo, io vedo il mondo |
come un deserto di antiche rovine. |
Io vedo un uomo che tocca il fondo, |
ma forse al peggio non c'è mai una fine. |
Perché non c'è nessuno che dia un senso |
alle cose più semplici e vere, |
alla vita di ogni giorno, |
all’urgenza di un uomo migliore. |
Io vedo un uomo solo e smarrito, |
come accecato da false paure, |
Ma la vita non muore nelle guerre, |
nelle acque inquinate del mare |
E i timori, anche giusti, |
son pretesti per non affrontare. |
La mancanza di una vera coscienza |
che è la sola ragione |
della fine di qualsiasi civiltà. |