Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone La precarietà, artista - Nicola Arigliano. Canzone dell'album L'altro Arigliano, nel genere Современный джаз
Data di rilascio: 22.04.2014
Etichetta discografica: Alfamusic
Linguaggio delle canzoni: Italiano
La precarietà |
Lui, un vecchio professore d’arte |
Era un po' suo padre, un po' suo amante |
Ma quando lei abbassava le ciglia |
Si capiva che… non era la figlia |
Lei aveva molti anni di meno |
Erano scesi un mattino da un treno |
Ogni tanto gli carezzava la barba |
Lei le metteva a posto la sciarpa |
Ma cosa importa in fondo l’et |
l’innocenza, la precariet |
O soltanto una bocca nuda |
Che bacia una smorfia o una ruga |
Lei compiva gli anni a novembre |
Era poco pi che adolescente |
Piena di ragni ed incertezze |
Ricoperta di piume o carezze |
Lui processava la sua impazienza |
Condannando l’inesperienza |
Lei barricava I suoi pensieri |
Da tutti quei sogni di ieri |
Ma cosa importa in fondo l’et |
la lussuria, la precariet |
Lui un giorno era risorto |
Tutto nuovo nel suo corpo |
Lui poteva sembrare suo padre |
Ma accarezzava le sue gambe magre |
Come un bambino attaccato al seno |
Si godeva quel dolce veleno |
E quando n’ebbero abbastanza |
Si rinchiusero nella stanza |
Condannando la loro sorte |
Con gli occhi si diedero la morte… |