Testi Nei giardini che nessuno sa - Renato Zero

Nei giardini che nessuno sa - Renato Zero
Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Nei giardini che nessuno sa, artista - Renato Zero. Canzone dell'album L'imperfetto, nel genere Поп
Data di rilascio: 23.08.1994
Etichetta discografica: Tattica
Linguaggio delle canzoni: Italiano

Nei giardini che nessuno sa

Senti quella pelle ruvida
Un gran freddo dentro l’anima
Fa fatica anche una lacrima a scendere giù
Troppe attese dietro l’angolo
Gioie che non ti appartengono
Questo tempo inconciliabile gioca contro di te
Ecco come si finisce poi
Inchiodati a una finestra noi
Spettatori malinconici di felicità impossibili
Tanti viaggi rimandati e già
Valigie vuote da un’eternità
Quel dolore che non sai cos'è
Solo lui non ti abbandonerà… mai, oh mai
È un rifugio quel malessere
Troppa fretta in quel tuo crescere
Non si fanno più miracoli
Adesso non più
Non dar retta a quelle bambole
Non toccare quelle pillole
Quella suora ha un bel carattere
Ci sa fare con le anime
Ti darei gli occhi miei per vedere ciò che non vedi
L’energia, l’allegria per strapparti ancora sorrisi
Dirti sì, sempre sì e riuscire a farti volare
Dove vuoi, dove sai senza più quel peso sul cuore
Nasconderti le nuvole, quell’inverno che ti fa male
Curarti le ferite e poi qualche dente in più per mangiare
E poi vederti ridere e poi vederti correre ancora
Dimentica, c'è chi dimentica distrattamente un fiore una domenica
E poi silenzi
E poi silenzi
Silenzi
Nei giardini che nessuno sa si respira l’inutilità
C'è rispetto grande pulizia, è quasi follia
Non sai com'è bello stringerti
Ritrovarsi qui a difenderti
E vestirti e pettinarti sì e sussurrarti non arrenderti
Nei giardini che nessuno sa quanta vita si trascina qua
Solo acciacchi piccole anemie, siamo niente senza fantasie
Sorreggili, aiutali, ti prego non lasciarli cadere
Esili, fragili non negargli un po' del tuo amore
Stelle che ora tacciono, ma daranno un senso al quel cielo
Gli uomini non brillano se non sono stelle anche loro
Mani che ora tremano perché il vento soffia più forte
Non lasciarli adesso no, che non li sorprenda la morte
Siamo noi gli inabili che pur avendo a volte non diamo
Dimentica, c'è chi dimentica distrattamente un fiore una domenica
E poi silenzi
E poi silenzi
Silenzi

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