Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone S.S. dei naufragati, artista - Vinicio Capossela. Canzone dell'album Ovunque proteggi, nel genere Поп
Data di rilascio: 19.01.2006
Etichetta discografica: CGD, EastWest Italy
Linguaggio delle canzoni: Italiano
S.S. dei naufragati |
e venne dall’acqua, e venne dal sale |
la penitenza dalla mano del mare |
il comandante avanza e niente si puó fare |
vuole una morte, la vuole affrontare |
e lí l’attandeva, dove il sole cala |
cala e non muore, e l’acqua non lo lava |
e il demone lo duole, sui banchi d’acqua |
stregati di olio e petrolio |
e il vento non alzava, e il mare imputridiva |
legati a un solo raggio, tutti presi in ostaggio |
avanzavamo lenti, senza ammutinamenti |
e il comandante é pazzo, e avanza nel peccato |
e il demone ch'é suo, adesso vuole mio |
e brinda con il sangue all’odio ci convince, |
che se é sua la barca che vince, dev’essere la mia |
e gli occhi non videro, non videro la luce |
non videro la messe, che altri non l’avesse |
e il cielo fece nero, e urló la nube al cielo |
e s’affamó d’abisso, che tutti ci prendesse |
Matri mia, salvezza prendimi nell’anima |
Matri mia, le ossa nell’acqua |
anime bianche, anime salvate |
anime venite, anime addolorate |
che io abbia due soldi, due soldi sopra gli occhi |
due soldi per l’onore, due monete in pegno |
per pagare il legno, la dura voga del traghettatore |
e vieni occhi di fluoro, vieni al tuo lavoro |
vieni spettro del tesoro |
la vela tende, il vento se la prende |
la vela cade, le remi allontanate |
e accese sui pennoni |
i fuochi fatui, i fuochi alati |
della Santissima dei naufragati |
Matri mia, salvezza prendimi nell’anima |
il tempo stremava, l’arsura ci cuoceva |
parlavamo alle vare e il silenzio dal mare |
e il legno cedeva all’acqua suo pianto |
la vela cadde, la sete ci asciugó |
acqua, acqua, acqua in ogni dove |
e nemmeno una goccia, nemmeno una goccia da bere |
e gli uomini spegnevano, spegnevano il respiro |
spegnevano la voce, nel nome dell’odio |
che tutti ci appagó, il cielo rigó di sbarre il suo portale |
il volto di fuoco, dentro imprigionó |
lo spettro vedemmo venire di lontano |
venire per ghermire, nero di dannazione |
vita e morte, vita e morte era il suo nome |
Matri mia, salvezza prendimi nell’anima |
Matri mia, salvezza prendimi |
questa é la ballata di chi si é preso il mare |
che lapide non abbia, ne ossa sulla sabbia |
né polvere ritorni, ma bruci sui pennoni |
nei fuochi sacri, nei fuochi alati |
della Santissima dei naufragati |
O Santissima dei naufragati vieni a noi che siamo andati |
senza lacrime senza gloria, vieni a noi, perdon, pietá. |