Testi di Akelarre - Akelarre

Akelarre - Akelarre
Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Akelarre, artista - Akelarre
Data di rilascio: 23.11.2005
Linguaggio delle canzoni: spagnolo

Akelarre

(originale)
Salgo a la calle y todo es ya diferente
La soledad que invade mi mente se siente presente
¿Que pasa si ya no quiero hablar?
Que las mañanas se convierten en montañas de prejuicios
Con los vicios de la gente de occidente
Esas montañas que inventan, que mienten, ¡No sienten
Pero y si miro hacia ese cielo que ha existido desde siempre
Donde la Luna da la cara de frente
El antropocentrismo poco importa ya, más allá
De la conciencia individual
No entiendo como hay tanta gente que habla y que no expresa lo que siente
¿Que más me iba a esperar?
Y ahora me llaman loco por mirar al cielo mientras ellos, poco a poco
Se hunden en un mundo virtual
Y entonces visito el prado del macho cabrío
Donde las palabras se convierten en olvido
Y enciendo la hoguera en el prado del macho cabrío
Y las flores marchitan a mi paso en el camino
No sé si es algo real mi libertad
O sólo es otro trozo de papel sobre el que escribo pensamientos retorcidos
Que me nacen del olvido de querer no haber nacido, sumido en este núcleo tan
podrido
Donde el Sol no brilla más
Donde las flores se marchitan
Donde las lágrimas suplantan las sonrisas
Donde la parca se presenta y nos ofrece una caricia
De muerte y de justicia
Pero y si miro hacia esa gente que ha existido desde siempre
Y el optimismo se convierte de repente en una fuente de progreso decadente
No me importa lo que pienses, sólo importa lo que sientes
Y entonces visito el prado del macho cabrío
Donde las palabras se convierten en olvido
Y enciendo la hoguera en el prado del macho cabrío
Y las flores marchitan a mi paso en el camino
Y entonces visito el prado del macho cabrío
Donde las sonrisas se convierten en olvido
Y enciendo la hoguera en el prado del macho cabrío
Las estrellas que brillan iluminan mi destino
(traduzione)
Esco in strada e già tutto è diverso
La solitudine che invade la mia mente si sente presente
E se non volessi più parlare?
Che le mattine diventano montagne di pregiudizi
Con i vizi della gente dell'Occidente
Quelle montagne che inventano, che mentono, non sentono!
Ma cosa succede se guardo quel cielo che esiste da sempre?
Dove la luna dà il suo volto
L'antropocentrismo non conta più, al di là
Della coscienza individuale
Non capisco come ci siano tante persone che parlano e che non esprimono quello che sentono
Cos'altro mi aspettavo?
E ora mi chiamano pazzo per guardare il cielo mentre loro, a poco a poco
Sprofondano in un mondo virtuale
E poi visito il prato delle capre
Dove le parole diventano oblio
E accendo il falò nel prato delle capre
E i fiori appassiscono sul mio cammino lungo la strada
Non so se la mia libertà è qualcosa di reale
O è solo un altro pezzo di carta su cui scrivo pensieri contorti
Che mi sono nati dalla dimenticanza di non voler essere nati, immersi in questo nucleo così
marcio
Dove non splende più il sole
dove appassiscono i fiori
dove le lacrime sostituiscono i sorrisi
Dove appare il torvo mietitore e ci offre una carezza
Della morte e della giustizia
Ma cosa succede se guardo quelle persone che sono in giro da sempre
E l'ottimismo diventa improvvisamente una fonte di progresso decadente
Non mi interessa quello che pensi, importa solo quello che senti
E poi visito il prato delle capre
Dove le parole diventano oblio
E accendo il falò nel prato delle capre
E i fiori appassiscono sul mio cammino lungo la strada
E poi visito il prato delle capre
Dove i sorrisi si trasformano in oblio
E accendo il falò nel prato delle capre
Le stelle lucenti illuminano il mio destino
Valutazione della traduzione: 5/5 | Voti: 1

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NomeAnno
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