Testi di Prioridades - Babi, Thomas Crager

Prioridades - Babi, Thomas Crager
Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Prioridades, artista - Babi.
Data di rilascio: 25.03.2020
Linguaggio delle canzoni: spagnolo

Prioridades

(originale)
Con esa mente, quiérete, comprométete
A complacer al incompetente y bajarle los pies
De la nube y ser su vecino de enfrente
Ya verás qué bien te sientes
Que morimos de dentro hacia fuera
Que pisamos asfalto, territorio, carretera, sin dinero en la cartera
Que poco queda pa' que escupas sangre en tu costado y seas polvo de estrella
Suspensión, sientas que vuelas
Energía microscópica, emulsiones emergentes, gente agnóstica
Que se auto-diagnostica cien dioptrías
El miedo es tu filosofía, es tu mantra, hipocondría
Normal que te sientas fría si no gozas del calor de la empatía
Te invito a delimitar lo que te retenía
Te invito a preliminar futuras distopías
Te invito a premeditar tu vida en armonía
La mujer perfecta, la que no reza en tu altar
La que ves tan de cerca pero no vas a tocar
La que llamas estrecha, frágil masculinidad
Llévate a tu vanidad a cenar, dosis de realidad
La mujer perfecta, la que no sabes cuidar
La que crees que compite pero no tiene rival
La que llamas estrecha, frágil masculinidad
Llévate a tu dignidad a cenar, se la come la cal
Me siento en un quedabienismo constante
Me encuentro al borde del abismo sin plegarias pa' que no me lance
Que no he hecho los deberes, me subo por las paredes
Empiezo a ser lo que todos quieren, la punta del iceberg
Me estoy poniendo los cuernos
Hipotermia y me ruegan silencio
Si tengo ánima, ¿por qué me siento un simple cuerpo?
Si no me anima na' y na' me anima, todo me mina la moral
Si todo reside en la corteza cerebral
Yo no es por divagar pero me siento un vegetal
Si al menos me regaras, te diría de aguantar
Pero me escupes en la cara ese veneno tan letal, gyal
Pero me escupes en la cara ese veneno tan letal, gyal
Pero me escupes en la cara ese veneno tan letal, gyal
La mujer perfecta, la que no reza en tu altar
La que ves tan de cerca pero no vas a tocar
La que llamas estrecha, frágil masculinidad
Llévate a tu vanidad a cenar, dosis de realidad
La mujer perfecta, la que no sabes cuidar
La que crees que compite pero no tiene rival
La que llamas estrecha, frágil masculinidad
Llévate a tu dignidad a cenar, se la come la cal
(traduzione)
Con quella mente, ama te stesso, impegnati
Per compiacere l'incompetente e abbassare i piedi
Dal cloud e sii il tuo vicino di casa
Vedrai quanto ti senti bene
Che moriamo dall'interno verso l'esterno
Che calpestiamo asfalto, territorio, autostrada, senza soldi nel portafogli
Quanto poco ti è rimasto per sputare sangue dal tuo fianco ed essere polvere di stelle
Sospensione, sembra di volare
Energia microscopica, emulsioni emergenti, persone agnostiche
Che autodiagnostica cento diottrie
La paura è la tua filosofia, è il tuo mantra, l'ipocondria
È normale che tu senta freddo se non ti godi il calore dell'empatia
Ti invito a definire cosa ti stava trattenendo
Vi invito a vedere in anteprima le future distopie
Ti invito a premeditare la tua vita in armonia
La donna perfetta, colei che non prega al tuo altare
Quello che vedi così da vicino ma che non toccherai
Quella che tu chiami mascolinità ristretta e fragile
Porta la tua vanità a cena, dose di realtà
La donna perfetta, quella di cui non sai come prenderti cura
Quello che pensi competere ma non ha rivali
Quella che tu chiami mascolinità ristretta e fragile
Porta la tua dignità a cena, il lime se la mangia
Mi sento in un soggiorno costante bene
Mi ritrovo sull'orlo del baratro senza preghiere per non buttarmi
Che non ho fatto i compiti, mi arrampico sui muri
Comincio ad essere ciò che tutti vogliono, la punta dell'iceberg
Sto cuckolding
Ipotermia e mi chiedono silenzio
Se ho un'anima, perché mi sento un corpo semplice?
Se niente mi incoraggia e na' mi incoraggia, tutto mina il mio morale
Se tutto risiede nella corteccia cerebrale
Non sto divagando ma mi sento un vegetale
Se volessi almeno annaffiarmi, ti direi di resistere
Ma mi hai sputato in faccia quel veleno mortale, gyal
Ma mi hai sputato in faccia quel veleno mortale, gyal
Ma mi hai sputato in faccia quel veleno mortale, gyal
La donna perfetta, colei che non prega al tuo altare
Quello che vedi così da vicino ma che non toccherai
Quella che tu chiami mascolinità ristretta e fragile
Porta la tua vanità a cena, dose di realtà
La donna perfetta, quella di cui non sai come prenderti cura
Quello che pensi competere ma non ha rivali
Quella che tu chiami mascolinità ristretta e fragile
Porta la tua dignità a cena, il lime se la mangia
Valutazione della traduzione: 5/5 | Voti: 1

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