Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone City of Millennia, artista - Demoncy. Canzone dell'album Enthroned Is the Night, nel genere
Data di rilascio: 02.05.2012
Etichetta discografica: Forever Plague
Linguaggio delle canzoni: inglese
City of Millennia(originale) |
Carved in rock my ancestors' names, perished once in cold blueish flames |
The grass long gone from misty mountains, fetid breath spewed forth from |
abandoned fountains |
Dimensional gates forgotten in this age, reopened soon with ancient rage |
A time beyond time’s creature leers from chaos-ridden outer spheres |
Circles, squares and broken pylons, sorcerers' lights announcing the ones |
Circles, squares and broken pylons, sorcerers' lights announcing the ones |
Parallel sights, spaceless and stealthy |
Ruined and scattered what once was wealthy |
Imaginary fortress crumbling, so brittle |
Giant stones, a boundless riddle |
Behold now this city of millennia |
Symbols in dust slowly washed away, disappearing as a mind goes astray |
Wandering dreamless in fear of the past, multidimensional realms so vast |
Madness confronted with seraphic delight, mingling and prospering, |
the essence of night |
Crawling shapeless and omnipresent, intervening forces twisted and bent |
Flickering lights reflected by stars, cold fire melting sand to glass |
Engulfed in darkness shines this domain, cutting memories, crystalline pain |
As I lie dormant in this mighty kingdom of stone, Dame Kum Dame — the ultimate |
promise |
Sharpeyed entities lingering there, finally home in their hidden lair |
(traduzione) |
Scolpiti nella roccia i nomi dei miei antenati, perirono una volta nelle fredde fiamme bluastre |
L'erba ormai lontana dalle montagne nebbiose, da cui sgorgava fetido alito |
fontane abbandonate |
Porte dimensionali dimenticate in questa epoca, riaperte presto con antica rabbia |
Un tempo al di là del tempo, la creatura del tempo rifugge dalle sfere esterne piene di caos |
Cerchi, quadrati e tralicci spezzati, luci da stregone che annunciano quelli |
Cerchi, quadrati e tralicci spezzati, luci da stregone che annunciano quelli |
Mirini paralleli, senza spazio e furtivi |
Rovinato e disperso ciò che un tempo era ricco |
Fortezza immaginaria che si sgretola, così fragile |
Pietre giganti, un enigma sconfinato |
Guarda ora questa città di millenni |
I simboli nella polvere vengono lentamente spazzati via, scomparendo mentre una mente va fuori strada |
Vagando senza sogni nella paura del passato, regni multidimensionali così vasti |
La follia di fronte alla gioia serafica, mescolandosi e prosperando, |
l'essenza della notte |
Strisciando informe e onnipresente, forze che intervengono contorte e piegate |
Luci tremolanti riflesse dalle stelle, fuoco freddo che scioglie la sabbia sul vetro |
Inghiottito dall'oscurità risplende questo dominio, tagliando i ricordi, il dolore cristallino |
Mentre giaccio dormiente in questo potente regno di pietra, Dame Kum Dame, il massimo |
promettere |
Entità dagli occhi acuti che indugiano lì, finalmente a casa nella loro tana nascosta |