Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Carlo Martello (Ritorna Dalla Battaglia Di Poitiers), artista - Fabrizio De André. Canzone dell'album Gli originali, nel genere Поп
Data di rilascio: 04.07.2013
Etichetta discografica: Replay
Linguaggio delle canzoni: Italiano
Carlo Martello (Ritorna Dalla Battaglia Di Poitiers) |
Re Carlo tornava dalla guerra |
lo accoglie la sua terra cingendolo d’allor. |
Al sol della calda primavera |
lampeggia l’armatura del Sire vincitor. |
Il sangue del Principe e del Moro |
arrossano il cimiero d’identico color |
ma pi che del corpo le ferite |
da Carlo son sentite le bramosie d’amor. |
«Se ansia di gloria, sete d’onore |
spegne la guerra al vincitore |
non ti concede un momento per fare all’amore. |
Chi poi impone alla sposa soave |
di castit la cintura ahim grave |
in battaglia pu correre il rischio di perder la chiave». |
Cos si lamenta il re cristano |
s’inchina intorno il grano, gli son corona i fior. |
Lo specchio di chiara fontanella |
riflette fiero in sella dei Mori il vincitor. |
Quand’ecco nell’acqua si compone |
mirabile visione il simbolo d’amor |
nel folto di lunghe trecce bionde |
il seno si confonde ignudo in pieno sol. |
«mai non fu vista cosa pi bella |
mai io non colsi siffatta pulzella» |
disse re carlo scendendo veloce di sella. |
«Deh, cavaliere non v’accostate |
gi d’altri gaudio quel che cercate |
ad altra pi facile fonte la sete calmate». |
Sorpreso da un fare s deciso |
sentendosi deriso re Carlo s’arrest |
ma pi dell’onor pot il digiuno |
fremente l’elmo bruno il sire si lev. |
Codesta era l’arma sua segreta |
da Carlo spesso usata in gran difficolt |
alla donna apparve un gran nasone |
un volto da caprone, ma era Sua Maest. |
«Se voi non foste il mio sovrano» |
Carlo si sfila il pesante spadone |
«non celerei il disio di fuggirvi lontano. |
Ma poich siete il mio signore» |
Carlo si toglie l’intero gabbione |
«debbo concedermi spoglia ad ogni pudore». |
Cavaliere lui era assai valente |
ed anche in quel frangente d’onor si ricopr |
e giunto alla fin della tenzone |
incerto sull’arcione tent di risalir. |
Veloce lo arpiona la pulzella |
repente una parcella presenta al suo signor |
«deh, proprio perch voi siete il sire |
fan cinquemila lire, un prezzo di favor». |
«E' mai possibile, porco d’un cane, |
che le avventure in codesto reame |
debban risolversi tutte con grandi puttane. |
Anche sul prezzo c' poi da ridire |
ben mi ricordo che pria di partire |
v’eran tariffe inferiori alle tremila lire». |
Ci detto, ag da gran cialtrone |
con balzo da leone in sella si lanci |
frustando il cavallo come un ciuco |
tra i glicini e il sambuco il re si dilegu. |
Re Carlo tornava dalla guerra |
l’accoglie la sua terra cingendolo d’allor. |
Al sol della calda primavera |
lampeggia l’armatura del sire vincitor. |