Testi Il cancro - Giorgio Gaber

Il cancro - Giorgio Gaber
Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Il cancro, artista - Giorgio Gaber. Canzone dell'album Libertà obbligatoria, nel genere Поп
Data di rilascio: 09.05.2011
Etichetta discografica: Carosello
Linguaggio delle canzoni: Italiano

Il cancro

Nell’aria come una scadenza
Incombe incredibilmente una dolce uguaglianza
C'è un’aria sottile e pulita (1)
E non ci sono assolutamente tracce di veleno.
(1)
Ma quello che succede in fondo ai tuoi polmoni e al tuo intestino è quello che
conta.
È qualche cosa che ti hanno messo dentro e ti mangia pian piano…
come un cancro
Hanno inventato un nemico molto più geniale, che non si vede, un nemico segreto
e consapevole che ti viene incontro
Hanno inventato il cancro
E ti lasciano libero
Con questa cosa dentro
Con quel milione di molecole
Che non ti ubbidiscono più
Che lavorano per conto loro
Che proliferano silenziose
E non le vedremo mai
Quelle molecole pazze, cancerose
Non sapremo nemmeno che sono esistite
Quelle cellule ingorde, insaziabili, enormi
Voraci affamate di noi ci mangeranno come vermi
E si vive
Si ha voglia di vivere
Esitando
Sotto un tiepido cielo
Coi valori di un uomo
Che non è più un uomo
Ma il suo sfacelo
Non si può ancora morire
Con una smorfia sul viso
Con un’inutile rabbia
Con questo terrore
E senza uno scopo preciso
Non si può ancora morire
Mentre ti agiti inerte
Aggrappati all’ultima azione
Che ancora puoi fare
Non devi fallire la morte
È difficile vivere con gli assassini dentro
Forse è più facile vivere con gli assassini fuori, visibili, riconoscibili,
che ti sparano addosso dalle strade, dalle cattedrali, dalle finestre delle
caserme, dai palazzi reali, dai balconi col tricolore
Assassini che in qualche modo puoi combattere, sai cosa fanno, li vedi e prima
o poi si possono ammazzare
Assassini vecchi, superati, cialtroni che non sono mai riusciti a cambiare
nessuno, a cambiarlo dal di dentro.
Prevedibili e schematici anche nella
cattiveria, come le bestie bionde, come le bestie nere che ti possono togliere
la libertà, mai le tue idee, come quegli ingenui e patetici esemplari che
esistono ancora oggi, ma non contano, sono un diversivo, un fatto di folklore,
una mazurka
Ma l’assassino dentro è come un’iniezione, non la puoi fermare e non risparmia
nessuno, nessuno sfugge alla scadenza
È difficile vivere
Con gli assassini dentro
Appena ce li hai iniettati
Ti si rivoltano contro
Martiri, martiri senza croce
Invalidi, invalidi di pace
Martiri fuori e dentro le case
Martiri ribelli, o a centoottantamila lire al mese
Disperati, ammalati, incazzati lo stesso
Incazzati fino all’ultimo globulo rosso
Controllato e spiato a dovere dall’assalto del tumore
Martiri liberi
Con questa cosa dentro
Con quel milione di molecole
Che non ti ubbidiscono più
Che lavorano per conto loro
Che proliferano silenziose
E non le vedremo mai
Quelle molecole pazze, cancerose
Non sapremo nemmeno se sono esistite
Quelle cellule ingorde, insaziabili, enormi
Voraci e affamate di noi ci mangeranno come vermi
E gli amori
Continuano a nascere
Dolcemente
Come consolazione
Fra una donna e un uomo
Che non è più un uomo
Ma un’infezione
Non si può ancora morire
Con una smorfia sul viso
Con dentro un’inutile rabbia, con questo terrore
E senza uno scopo preciso
Non si può ancora morire
Mentre ti agiti inerte
Aggrappati all’ultima azione che ancora puoi fare
Non devi fallire la morte

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