Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Il sogno di Gesù, artista - Giorgio Gaber. Canzone dell'album Libertà obbligatoria, nel genere Поп
Data di rilascio: 09.05.2011
Etichetta discografica: Carosello
Linguaggio delle canzoni: Italiano
Il sogno di Gesù |
Quando si è un po' filosofi non si sogna mai a caso |
Ero una specie di Diogene… con una lampada in mano. |
In un posto che poteva |
essere Roma. |
Cercavo l’uomo in questo sgretolamento… |
Sento cantare da lontano… Sarà Claudio Villa. |
Si avvicina… Non era Claudio |
Villa… più moderno. |
Era Gesù! |
Cristo! |
Bello, luminoso, stupendo, capelli lunghi, un filino di neon intorno… |
che fa: bzzzz… L’avrei baciato. |
No, gli porta male |
«Maestro, qui è un disastro, manca lo spirito! |
Guardi, guardi, lei che se ne |
intende» |
«Figliolo, non avete capito niente!» |
credevo fosse più gentile, «Non è una problema di spirito. |
Il segreto… sta nel corpo» |
Com'è semplice, lapidario… sempre stato. |
Si capisce tutto, altro che Hegel! |
«Sì, maestro, d’accordo, via lo spirito…» Toh, Hegel! |
«Ma anche come corpo |
qui… catastrofe! |
L’ha letto l’IO DIVISO… catastrofe» |
«E io, ai miei tempi, cosa credi abbia trovato? |
La decadenza, lo sfasciamento… |
io me ne intendo di sfaceli. |
(canta) Oh, oh Roma!» |
Spiritoso Gesù, sempre col dito alzato. |
Ho capito da chi ha preso Montini! |
«Ascolta Gesù, non riesco a farti capire, forse sei un po'… insomma, |
sono passati un po' di anni. |
E poi tu non hai mai capito un granché di storia. |
Non te ne fare una croce. |
Sì, insomma, anche noi si tenderebbe all’interezza |
del corpo. |
Solo che le nostre condizioni storico-politiche… va be', |
e arabo per te… insomma l’educazione, la repressione…» |
Mi interrompe: |
«Ti capisco, ti capisco figliolo. |
Anch’io ci ho avuto un padre autoritario. |
Mia mamma mi lasciava far tutto… e mi sono sganciato. |
Mi sono occupato |
dell’uomo, mica astrazioni, e ho fatto tutto un lavoro sul corpo… Guarda qui! |
«(fa vedere le mani) |
«La Madonna! |
Cioè, Gesù, fatti vedere… Non nel senso… voglio dire, |
fatti capire. |
Tu non sei famoso per il corpo, sei famoso… insomma… |
sei un po' evanescente» |
«Ma che evanescente! |
Sono corporeo… io. |
Non ci ho niente di divino. |
Non mi ha mai sfiorato neanche l’idea. |
Io vivo» |
«Ma questo rovescia tutto!» |
«Era ora! |
Io vivo, parlo anche poco, non è vero quello che dicono. |
Faccio delle cose… semplici… come respirare… un’energia naturale dentro |
di me, mica fuori. |
Quella ce l’ha il mio babbo, dicono. |
Non ho mai parlato di |
anime, io. |
Ho fisicizzato tutto. |
Basta guardare come mi muovo: sono l’unico che |
sa camminare in un prato» |
Oh mamma, come si muove bene! |
È tutto corpo. |
Bello, bello senz’anima… come noi |
«Eh no. |
Voi siete brutti, stupidi, ideologici, mentali. |
Voi, anche quando |
parlate di corpo, siete testacchioni, distaccati. |
Aandate sempre di testa. |
Andate di corpo!» |
«Sì, sì, ma ci siamo mossi. |
Credi che non ce l’abbiamo il problema di |
fisicizzare?» |
«Le ho sentite, le ho sentite le tue storielle: magiare un’idea…» e ride |
«Cosa ridi?» |
E lui ride ancora |
«E io cosa volevo dire con la comunione? |
L’idea… che ti entra nel corpo. |
Non avete capito un’ostia! |
Le ho dette duemila anni fa, quelle stupidate lì. |
E quell’altra: chiedo scusa se parlo di mia mamma… Ho sempre parlato… |
di pane, io… di roba semplice. |
Mica teologia. |
È che dopo non li agguanti più. |
Ti credono troppo, ti capiscono male. |
La colpa è di quei matti che, |
con la scusa del mio nome, vanno, vanno, vanno, di testa fanatici, scalmanati, |
ne fanno di tutti i colori in giro per il mondo». |
E canta: «Il delirio!» |
Però, che orecchio! |
«Sì, sì, ma anche tu sei sicuro che… un po' di ideologia. |
. |
no… Quando hai detto a San Pietro… di mettere… sì… la pietra…» |
«Eh sì, lì ho fatto una cazzata! |
È per mio padre, sai. |
Non ci ha mai avuto una |
casa. |
Però bella, eh… solida. |
Un chiesone che non finisce mai. |
Perché se uno fa le cazzate, perlomeno che le faccia bene! |
Se penso a voi… |
mi fate pena. |
Ogni sei mesi… una chiesettina… Poi crolla… |
un’altra chiesettina… un’altra… Non vi dura niente la roba!» |
«Certo, perché crediamo nel movimento, noi!» |
«E allora, perché fate le chiesine?» |
«Già. |
E come si fa a non farle? |
Me lo dica maestro» |
«Figliolo, cerca di sognarti Marx. |
Mi dispiace, io ci ho il mio specifico «. |
E sta per andarsene… «Oh, oh, Roma!» |
«No, no! |
Un momento, maestro! |
Qui l’uomo muore!» |
«E be'? |
Che c'è di male. |
Tanto risorge, no? |
La resurrezione del corpo… |
Semplice… Buona Pasqua!» |