Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Fantastico! (BEBO #2), artista - Lo Stato Sociale.
Data di rilascio: 05.03.2021
Limiti di età: 18+
Linguaggio delle canzoni: Italiano
Fantastico! (BEBO #2) |
Mare fuori stagione mi sembra un po' forzato |
Andarci, viverci, dire che è bello |
Qui per esempio è tutto molto più civilizzato di quanto uno si immagini |
Dici: «Il mare fuori stagione è come una grande sfida contro la natura» |
La lotta delle onde contro la terra |
Un inquadratura suggestiva e il colore delle produzioni Netflix |
Me lo sono messo alle spalle e tira un vento boia |
Gli do proprio fisicamente le spalle |
Perché la panchina dove mi sono seduto guarda la strada |
Fa freddo per essere una mzza stagione |
E fa freddo per ssere un momento in cui dovrebbe andare tutto tranquillo |
In accelerazione o in frenata |
Con il pilota automatico verso l’afa e le zanzare |
Verso quelli con la pressione bassa che sbuffano |
Quelli che le città sono meglio da vuote |
Quelli che ci vedono sempre una cosa dentro le cose |
E a me questa cosa delle cose dentro le cose non mi convince |
Sono giorni convulsi |
Per qualche ora va bene |
Per qualche ora non va bene |
Fosse per me andrebbe tutto bene |
Se non fosse per il vociare delle persone |
O il trambusto dei tavoli che tornano ad occupare i dehor |
Se non fosse per il suono delle chiavi in tasca |
E il numero impressionante dei pensieri che per molto tempo si ingigantiscono |
Fino a spingere sulle pareti del cranio |
Come a voler uscire a tutti i costi, tutti assieme, pericolosamente |
Se non fosse per questa sensazione di vuoto |
Che poi, senza annunciarsi, prende il campo e cambia l’ordine delle cose |
Delle mie cose |
Che non so dargli nemmeno un nome |
«Non puoi sempre dare la colpa agli altri» dice |
Però ogni tanto è proprio colpa degli altri |
E fare una panchina che guarda la strada e dà le spalle al mare |
Mi dà l’impressione di qualcuno che ha voluto fare un dispetto |
A chi si è stancato e vuole fermarsi |
Allora mi metto un po' il cappuccio e aspetto |
Perché devo aspettare un po' su questa panchina |
Non ho voglia, sto un po' troppo male se penso ai soldi |
Sono sul lungomare del cazzo diciamolo |
Un lungomare brutto, invisibile al cuore |
Il cui merito più grande è quello di normalizzarsi nella pietà di tutti i giorni |
Una pietà che toglie il mito, la vanità, la politica |
Tutte quelle cose che questo tempo dice essere marginali |
Hanno preso il mare e lo hanno sostituito con un freddo toponimo |
Un lungomare |
«Sono in un posto che è una cazzata» ho pensato così |
Però c'è il mare, che bello |
Insomma fa brutto tempo |
Però passano gli aerei |
Perché c'è un aeroporto importante qui vicino |
E Nicola e Paola dicono che è assurdo pensare che gli aerei volino |
A me, in questi giorni, sembra assurdo che le cose non volino da sole |
Se le hai progettate e costruire come le dovevi progettare e costruire |
Mi sarebbe piaciuto fare il pilota di Formula Uno |
Ma non avevo né i soldi né il fisico |
Avrei guidato volentieri pure gli autobus come il mio babbo |
E invece scrivo in riva al mare mentre aspetto su una panchina orientata verso |
un ristorante basso |
Una palazzina rovinata |
Due signore che passano discutendo |
Non era minimamente nei progetti, ma devo dire una cosa |
Prima, nel market dei prodotti per la casa, la radio ha trasmesso l’oroscopo |
Per la Vergine sarebbe stato un giorno fantastico |
Ha detto proprio così |
E io ero in un market per prodotti casalinghi la mattina presto |
Al mare fuori stagione che malgrado tutto |
Mi sembra comunque un’idea così così |
Quella del mare fuori stagione |
Allora mi siedo qui su questa panchina dalla parte sbagliata della vista |
Allora mi siedo qui su questa panchina dalla parte sbagliata della vita |
E penso che certuni dovrebbero fidarsi più delle circostanze che di se stessi |
Io pure |