Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Delirium, artista - MoonLoverz
Data di rilascio: 26.02.2018
Linguaggio delle canzoni: Italiano
Delirium |
E' un cazzo di manicomio, l’unica via d’uscita qui è cosparsa d’olio, |
ho idee malsane accartocciate nel mio portafoglio, mani colanti sulla carta, «Spada armami!», se il fine giustifica i mezzi. |
dei mezzi barbari! |
Gabbie vuote, i matti sono tutti in strada, calpestano i bigotti tipo samba |
brasiliana -Mas Que Nada-! |
Mi sento come il moro alla Quintana, mal che vada, |
saran gli eretici a bruciare Torquemada! |
Eppure il caos c'è, segue il suo |
ordine, il divino insorgere? |
Naaa rimarrà polvere, non c'è movente è la pazzia |
a renderci unici, silenti a mo di ictus, fix it coi barbiturici |
Siamo in delirium, testi su di schemi complessi, nervi scoperti fili di |
alluminium! |
Guai a guardarci dentro, abbiamo l’ego forsennato, tornato all'800 |
in moto, Poeta scapigliato! |
Questa stanza è grigia come la mia valigia sotto il letto che non disfo da una |
vita. |
Queste coperte che mi fanno da battigia, e se ho le braccia conserte è |
colpa di questa camicia. |
Già da un po' che non so dove sei, con chi vivi, |
guarda mo come sto, sempre sotto sedativi. |
Pensieri spazzacamini, |
vorrei un altro shot ma è solo un altro Elettroshock, Alda Merini. |
Meri rimedi al mio cervello in avaria, te l’ho detto che è un macello, |
se mi vedi scappa via. |
Ho finito l’energia, questo suono è la mia scia, |
la mia vita è un manicomio quindi qui sto a casa mia! |
Senza ma, senza se, |
senza alcun perché, studio le mappe per l’isola che non c'è, affetto dagli |
spasmi, il processore è andato in crash mentre convivo con i miei fantasmi… |
John Nash |
Rit. |
x2 |
Ma i matti sono tutti in strada, io resto qua fuori dai radar |
Io guardo storto, tu prova a guardami storto quando passo, rispolvero un |
linguaggio adatto e vi attaccate al cazzo. |
Ci metto cuore, cervello, |
coglioni e parto, scappo più forte delle catene attaccate al tacco. |
Delirio, mi muovo e quasi tremo ad ogni bivio, ti pago un drink finché non ti |
deprimo. |
Un altro giro barman, resto schivo Rainman, rubo i codici d’accesso e |
sto fuori dai radar. |
Il cielo muore un’altra volta sulle feste, drogati di un |
suono che muove teste, facciamo i botti. |
Conservateci i lingotti come se |
piovesse, lasciamo ciocche sulle tombe, Oreste. |
Quindi fuggite se sentite la |
sirena e non è mica il canto magico di Ulisse. |
Frena, noi non sogniamo stelle e |
strisce, strisciamo sotto stelle che parlano con le bisce |
Io che non ragionavo ho preso il volo un po più in alto, con gli occhi |
sull’asfalto, bendato dai ricordi come nessun altro. |
Ho sciolto i nodi in gola |
ed anche quelli in petto, se uso gli occhi adesso è solo per guardarmi dentro. |
Getto le corde, slego i pensieri poi li scaravento, semi di follia in |
picchiata dove porta il vento. |
Col fiore del male nell' occhiello |
Sempre di notte dal buco dell' ombrello mi sciacquo la fronte. |
La sfondi questa |
porta, dove non cresce l’erba? |
Io lascio i sogni a terra e poco importa, |
vestito elegante in giacca e camicia di forza. |
La mia strada è contorta, |
quale vita di scorta? |
Salita nell’ombra, la logica ingombra, la mia faccia |
racconta una visione distorta. |
Lo vedi dall’orma, lascio la mia impronta, |
tu dai che poi torna non sei solo stavolta |
Rit |