Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Diss in formazione, artista - Dj Fastcut
Data di rilascio: 08.07.2019
Limiti di età: 18+
Linguaggio delle canzoni: Italiano
Diss in formazione |
In poche parole m’hai appena dato del drogato |
Senza avermi conosciuto parto già classificato, stupido |
Le persone che hai infamato so le stesse che se avessi perso il cel |
Te l’avrebbero ridato |
Subito le tue testate, le testate nucleari |
Non hanno alcuna differenza, entrambi qua entrano sleali |
Sono pronti già i regali, chiusi i conti e i visi pari |
Sappi da ora non avrete sconti, ma doppi rincari |
Proteggerò la compagnia perfino a prezzo della vita mia |
Più forte di ogni inganno e di ogni bugia |
L’unico antidoto al veleno di 'sti falsi cobra |
Non sarà il colpo di pistola, ma la mia parola |
Pronto allo scontro, queste rime sfidano il caimano |
Se lanci il sasso poi non puoi nascondere la mano |
La resistenza è l’unico obbligo che abbiamo |
Perché uniti vinciamo, divisi cadiamo |
Questa è casa mia, quando entri apri piano |
Che in teoria non si salva manco mezzo salviniano (mamma mia) |
La pratica è peggio e la pratichiamo |
Ed ogni spia finisce a mare come Polignano |
Hai visto due stagnole in croce, messo due parole in fila |
Sotto processo la mia voce è anche la compagnia |
Ma la mia di penna è molto più libera |
Giornalista? |
No, sei un giornalaio senza edicola |
Il mio plotone (blow) è un’armata potentissima |
La scena è unita contro una testata giornalistica |
L’underground è come una creatura mistica |
Questo sound è una manata violentissima |
Si fottano le droghe, quali mode, siamo evergreen |
Non dire cazzate o diamo schiaffi come Terence Hill |
Tu confondi l’arte con cristalli gialli di MD |
Per due canne sono un lestofante, ma che stai a di'? |
Metto la biro a testa in giù per questa mala-informazione |
Cucciolone, al tuo guinzaglio tira, a cuccia dal padrone |
Potevi dimostrarci il tuo valore, ma sei da copione |
Eppure sotto al palco dieci maggio, non sai quanto amore |
Io non lo so che pensi, ma i fatti so' diversi |
Infatti siete solo voi che state a pezzi |
Scambiano l’hip hop con i raves |
Yo ehi, 'ste cazzate che scrivete le scrocchiamo come i corn flakes |
Dal novanta sputo così tanta verità co 'ste rime che quasi ci muoio |
Mica la tua stampa da regime da ritorno al nazismo e al fascio littorio |
Per una canna ormai condanna, un ragazzino ne fa capo espiatorio |
Ma chi ti comanda sta pippando bamba nei cessi di Montecitorio |
La mia penna resiste come a Tienanmen |
La tua fa pena come il pen di Le Pen |
Vorresti parlare il mio slang |
Ma sei un infiltrato come Brumotti allo Zen |
Non parlare di me, non parlare di gang |
Nemmeno di jam, tu che parli di rap |
Meglio che torni a parlare dell’ultimo cazzo che ha preso Belen |
Chi è più forte, fra'? |
La mia setta non ha paura |
Col microfono in mano senza sicura |
Parli di legalità, ma scrivi sotto dettatura |
La tua penna è figlia dell’inchiostro della dittatura |
Di stronzate ne hai già scritte più di un paio e il guaio |
Che ti chiaman giornalista, ma sei un giornalaio |
Io non invento una notizia per pagarmi la bolletta |
La mia penna è libera, la differenza è questa |
Ho messo insieme sangue e inchiostro e poi li ho dati al vento |
Non so stare fermo nelle gabbie del consenso |
Scribacchini coi guinzagli, vi siete presi il meglio |
Ho scelto le casse per urlare, la tua carta sta in silenzio |
Anche se scrivi rave poi non riesci ad infangarci |
Correggiamo congiuntivi, refusi e la sintassi |
Ho scritto in faccia il vero, tu iscritto all’albo dei bugiardi |
Qua trovi soltanto dei motivi per risollevarti |
Quanti visi immobili davanti a schermi |
Occhio a leggere cazzate al bar davanti a te |
Invece di mostrare la realtà che cosa fate? |
Scrivete cumuli di merda e poi scappate |
Prima di parlare alza la mano e poi contate |
Se ti serve aiuto la setta ti può insegnare |
Come muovere un dito due in successione |
Come rimuovere dal sito disinformazione |
Chi comanda disinforma e sa benissimo chi sei |
Quindi fatti una domanda se confonde rap e rave |
Mi vuoi muto? |
Lascia stare, sputo sopra al tuo giornale |
Sputo il vero sopra al palco, caro Marco, marchi male |
Kento dice: «Get the fuck up», pace a mio fratello Fastcut |
Questa posse vi devasta, spacca uova come a Pasqua |
Io non leggo Il Menzognero, spingo Neffa e I Messaggeri |
Metto i numeri davanti alle file di voi zeri |
Scrivono bugie sull’agenda rossa di Borsellino |
Aprono l’armadio della vergogna e scelgono il vestito |
Sporcano di inchiostro le mani pulite |
Ma non cancelleranno mai dei graffiti con la grafite (mai, mai) |
Nascondono bombe nelle scuole ogni mese |
Nessuna rivoluzione, è solo un altro golpe borghese |
Nell’ordine nuovo, il disordine vince |
E la loro penna spara come una MP5 |
Porta valore alle cose che dici |
Questa è vita vera, no GreySchool |
Non siamo modelli con grey book |
Siamo dangerous come Nate Brooks |
Quindi ehi tu, adios, adieu |
Cambia soggetto perché quelle puttanate |
Quelle fake news non le beviamo come Grey Goose |
Rap live rave, nah |
La gente c’ha da fa qua |
La setta non ti ascolta ma consiglia shut the fuck up |
Fai il backup e sciacqua la bocca con questa roba |
From the streets (flocka flocka), è la setta che non se placa |
L’informazione è liquida e la gente se la beve |
La merda non la digerisco manco con il guttalax |
Se non distinguo la realtà da un meme, socio, è greve |
Non mangio mozzarella per paura sia una bufala |
E invece voi vi c’ingozzate |
Quando c'è da fare giornalismo ci intostate |
Dite così tante balle che voi ci strozzate |
Stronzo io che ancora lotto per il tuo diritto a dì stonzate |
Sputo sopra al menabò fino in quarta di copertina |
Mi sa che sei confuso o un refuso dalla velina |
Hell Pacso da sempre contro la censura |
Servi della stampa o solo servi della dittatura |
Io, testa dura spesso in cronaca locale |
Tra mille puttanate la vergogna ormai è nazionale |
Tu prendi nota, un necrologio garantito |
Firmato con il cuore, il tuo nerista preferito |
Fuori dalla tua testata non fai testo, parli fuori dal contesto |
Scrivi di getto senza rispetto, disonesto |
Alla sapienza in 2000 per la cultura |
Tu, tu c’hai 2000 battute di spazzatura |
Messaggero, scrivo il vero dritto dal commando |
Metti oro nero nella macchina del fango |
Chiudi l’articolo, pupillo, mi infilo un altro spillo |
Io ne scrivo 8 su di te, ti ho fatto il coccodrillo |
Cervelli schiavi di un sistema, intelligenza poca |
Realtà inquinata, l’obiettivo devia, si sfoca |
Cercano scalpore, creano personaggi con le buone |
Per falsi sondaggi, propaganda, ballottaggi |
La setta non si ferma, risponde, reagisce |
Rime affilate come spade, ogni barra colpisce |
Coi pugni chiusi l’incoscienza di chi dentro è puro |
Contro gli abusi di chi scrive il falso a muso duro |
Noi siamo cani per le strade come Sangue Misto |
Chiedi a Goethe perché non vendo l’anima a Mefisto |
Per questa roba sono un po' come il figlio di Cristo |
Tu non esisti, ma ti ho visto forse a «Chi l’ha visto?» |
La mala educación di Pedro forte del mio credo |
Nella stanza in cui rimbomba l’ego, pareti di vetro |
Scomparso come Tetro Coppola ogni mio segreto |
Forte d’essere il numero zero, ma di Umberto Eco |
No che non leggo il giornale, su adesso leggi il labiale |
Con il nano in spalla ad ogni balla comincia a sparare |
Poeta estinto, nel mio limbo coltivo le pare |
Canto e spingo, fumo e trinco ma non fingo, tu vai a rubare |
Holly race, save the queen, Norman Bates, sorry mama |
Fuck your drama, twenty kings, sopra il beat Roma chiama |
Sun beach, affila la lama, lingua che muta in katana |
Qua né gloria, né fama, ogni trucco si sgama! |
Com'è Fastcut, tutto ok? |
Dammi le info del rave |
Vengo con gli amici miei a spacciare un po' di Rolls Royce |
Dai, 'sti qua sembra che scherzino |
Ma vogliono condizionarti con uno scopo politico |
Tu sei un giornalista, questa è bella, allora |
Io sono Gesù Cristo che brekka con la croce in spalla |
Guarda, a noi non ci resta che rappare |
Con un flow così negro che Salvini lo lascerebbe morire in mare |
Io di Messaggeri conosco quelli della Dopa |
Sei venuto al nostro rave e secondo me mo ci stai a ruota |
Volevi fare clickbait ma mo ti prendi sto bye bye, torna in branda |
Tu che parli di Sapienza dai, la prima cosa che ti manca |
Dj Fastcut guida la banda, senti 'sto rap quanto spacca |
Volevi fare il furbetto, brother, ma non ce l’hai fatta |
Pane al pane, vino al vino, noi trasparenti come l’acqua |
E tu non scrive il cazzo che ti pare, bro, mica è sempre Pasqua |
Lo vedi bene dove c'è interesse |
Dove la gente pensa con la propria testa e vorrebbero che smettessero |
Cervelli nelle presse |
Lettere stuprate, come le promesse del governo dalle tre teste di Cerbero |
Non ho più tempo manco per pensare, infami |
Piscio sti giornalisti, col collare, che scrivono come cani |
Propaganda flop, bastano due flow, brò |
Vengo a speronarvi, Sea Watch, messaggero da BO! |
Ne uccide più la penna che la spada |
La carta o l’antenna sottostanno all’ordine di chi la paga |
È pura propaganda al soldo di chi comanda |
Rifila l’offerta, ma senza avere la domanda |
E bombarda la tua mente con la convinzione stupida |
Che un’idea personale è uguale all’opinione pubblica |
Spara la pubblicità e il bersaglio sei tu |
La massa si immedesima, l’ennesima fake news |
Purtroppo non rinascono altri Giancarlo Siani |
Non credo in Dio, figuriamoci gli esseri umani |
Non si giudicano i libri dalle copertine |
Ma dalle stronzate che un buffone scrive |
8 barre non ci bastano, qua ci vorrebbe il carcere |
Ce n'è di merda da denuncia, Napoli, via Argine |
Ancora c'è chi ti fa il rap per farti vedere |
Suona la sirena, siamo il rap CNN |
No, non so il messaggero perché riporti qua solo cazzate |
Prendete pe boni dei punti di vista che pubblicate e poi stampate |
Con la disinformazione, la paura alimentate |
La paura che sotto botta le persone a sto gioco che giocate |
La vedo arranca', sta quasi a schiattare la la libera informazione |
La stai ammazzà sta politica, per manipolacce col terore |
E come se 'nventano che un concerto è un rave, n’occupazione |
Se 'nventano che è pericoloso chi se sarva su n’gommone! |