Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Memorie di uno sconfitto, pt. 2, artista - Mostro.
Data di rilascio: 02.03.2020
Limiti di età: 18+
Linguaggio delle canzoni: Italiano
Memorie di uno sconfitto, pt. 2 |
Nasco nel caldo del deserto |
Apparentemente tutto calmo, tutto fermo |
La sabbia copre il cemento |
Non posso camminare, con le mani cerco il vento |
Una culla fatta di legno |
Fatico a dormire, un pensiero mi tiene sveglio |
Mamma mi tiene in braccio, lontano dalla polvere |
Ma come tocco terra, capisco che devo correre |
Piccoli passi ma veloci, fuggo da incubi feroci |
Correndo mi perdo i giochi |
Incontro i serpenti, cammelli coi beduini |
Cerco almeno di tenere i miei fratelli più vicini |
In quella casa, che casini |
Corro in salita, sopra le dune |
Scorpioni sui miei vestiti, fanculo le mie paure |
Da qui vedo le strade, non mi posso fermare |
Quei piccoli passi ora sono delle falcate |
Ma l’adolescenza è una tempesta, la sabbia si fa asfalto |
Imparo a soffocare la rabbia dentro a un pianto |
Chi scappa, qua è solo un codardo |
Ma io non scappo, io sto cercando |
Io continuo a correre, supero anche i miei amici |
Corri in mezzo agli autobus, nel traffico, fra tutti gli edifici |
Mi allontano ad ogni passo, sguardo basso ed occhi grigi |
Chi dobbiamo essere per essere felici? |
Ma a vent’anni nella giungla, sfreccio nella foresta |
Tu non puoi fermarmi, spacco i rami con la testa |
Ho il cuore più duro, sicuro, di una corteccia |
Non sono un uomo, sono un’arma, io sono una freccia |
E mi dimentico gli affetti, corro a denti stretti |
Perché ho troppa paura che la vita non mi aspetti |
Cosa faremo poi quando saremo soli e vecchi? |
Resto il più bello di tutti in una stanza senza specchi |
Le fughe dalle pantere, gufi e le lune piene |
Qui è dove le bestie mangiano le tue preghiere |
Mi volto un’ultima volta, vedo mio fratello cadere |
Solo un altro passo e sono immerso nella neve |
Ma tu lo sapevi che è vero |
Che i sogni più grandi sono fatti di vetro |
Feci un respiro e decisi che non mi sarei guardato più indietro |
Per la prima volta io non so come rialzarmi |
Nessuno può trovarmi o lanciarmi una corda |
Il ghiaccio che mi blocca, il cuore come gli arti |
Non mi farà più scrivere, mi chiuderà la bocca |
Basta poco, uno schiocco di dita |
Fuori il gelo, però dentro io scoppio di vita |
La mia fine non è ancora questa |
Vuol dire che corro, corro al doppio di prima |
E sono fuori io da solo, nudo nella bufera |
Sopravvissuto a tutto, lupo della Siberia |
Ho camminato a lungo, fino ai piedi di questa montagna |
Pensavo solo: «Ora non posso non farcela» |
Dio mi guarda e dice: «Solo dove vai?» |
Troppo scivolose le suole delle mie Nike |
Mentre mi avvicino al sole gli urlo forte: «Ora vedrai» |
Non sarò come la neve perché io non cadrò mai |
Ventisette, sono in cima, sorrido per l’impresa |
Davanti a una discesa, che mi porta ad un’altra salita |
Da qua sopra che apprendo il senso di questa vita |
La mia meta è una ricerca che non è finita |
Una bufera si avvicina, è vero |
Ma appare come un amico il tramonto dietro la crina |
Io metto tutto quanto in una rima |
E vado alla conquista della mia vita |
Vediamo chi arriva prima |