Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Storia di Laura, artista - Murubutu
Data di rilascio: 31.03.2019
Linguaggio delle canzoni: Italiano
Storia di Laura |
Fu cosi guardando lei, che il mare si arrestò |
Ora non sente, niente più niente, neanche le onde che fermò |
Il signor padre strinse il nodo della cravatta |
Lustrò ogni placca d’oro di ogni medaglia sulla giacca |
Sulla tasca bianca il noto logo della croce di Malta |
La divisa della marina gli garantiva un’aura sacra |
Laura bambina lo guardava, ammirava come una statua |
Per lei il padre era l’unico dio, il suo super io |
Dopo che la madre era morta quando lei era nata |
Lei non aveva che lui, lui non aveva che lei, nessun’altra |
Lui alto ammiraglio al capo di una grande fregata |
Quando col palmo caldo le accarezzava la guancia |
Diceva: «Sapessi quanto la ho amata, sapessi… |
Aveva i tuoi occhi, le tua ciglia, le tua labbra vermiglie da fata» |
Nella vita del padre solo la figlia e la nave |
Il resto valori da immolare alla morale militare, c'è che |
In certi uomini di mare le frontiere si delineano e creano |
Il suo cuore era un eremo, una scogliera a picco sull’oceano |
Fu cosi guardando lei che il mare si arrestò |
Ora non sente, niente più niente, neanche le onde che fermò |
Fu cosi guardando lei che il mare si arrestò |
Ora non sente, niente più niente, niente più niente |
Ma Laura crebbe bella come una dea pagana |
Portava vestiti di organza e fiandra, profumava di mandorla amara |
Suo padre la voleva al meglio, specchio su terre e mari |
L’unica figlia, suo riflesso perfetto, inarrivabile ai mortali |
Perciò chiunque fosse che osasse corteggiarla |
Veniva smarrito a due mani come le mosche nell’aria |
Per lei nessuno era all’altezza di suo padre |
E per suo padre nessuno era all’altezza della sua Laura |
Ma un giorno di brina, nel clima di una prima mattina |
Laura si presentò al braccio di un adone in divisa della marina |
Un ufficiale con occhi d’acqua che promise amore |
Aveva il bel fare e l’eleganza delle uose nuove |
Laura gli disse di sì, sognava una nuova vita |
Quando il padre glielo impedì al mattino era già sparita |
Dopo un mese tornò sconfitta, negli occhi una scritta: |
Per quanto bello l’amore di quello era tutto una finta |
Tornò più morta che viva a testa china alla stessa vita |
Non aveva più lo sguardo d’incanto di Laura bambina |
Passata da una vita da bimba a una vita da vinta |
Nessuno capì come sarebbe finita, tutti capirono che era incinta |
Il padre non volle sentire ragione «Ora trova un padre al bastardo! |
Lo crescerai sola in casa lontana da ogni sguardo! |
Sarà il frutto amaro del disonore, la malaerba in casa e tu: |
La bandiera a mezz’asta di un cargo al largo!» |
Lo udirono spaccare ogni specchio, parlare del male |
L’uomo era vecchio: non sapeva dominarsi né comandare |
Lo videro incamminarsi e rinnegare il mare |
Malediva sé stesso, la figlia, invocava il nome della madre |
La ragazza non disse nulla, fuggì verso l’imbrunire |
Tornò dopo un giorno col mondo stravolto nell’iride |
Era andata da una mezzana, una mezza levatrice |
Laura si era fatta ripulire così come si suole dire |
Lei non disse niente e nessuno fece domande |
Camminava lento, guardava distante le speranze |
Stava in piedi poco tempo poi a stento sulle gambe |
E poi si mise a letto e lo riempì nel mezzo di sangue |
Il padre si chiuse in un silenzio d’onore, niente parole |
E lei chiusa non volle parlare neppure al dottore |
Aprì la bocca solo verso le ultime ore del sole |
Quando morì chiamava solo: «Papà, papà» a bassa voce |
Fu cosi guardando lei che il mare si arrestò |
Ora non sente, niente più niente |
Fu cosi guardando lei che il mare si arrestò |
Ora non sente, niente più niente, niente più niente |