Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Il palazzo incantato, Act 3: "Dove mi spingi Amor" (Pittura) [Arr. Pluhar for Ensemble], artista - Christina Pluhar. Canzone dell'album Rossi: La lyra d'Orfeo & Arpa Davidica, nel genere Мировая классика
Data di rilascio: 14.11.2019
Etichetta discografica: Christina Pluhar, Parlophone
Il palazzo incantato, Act 3: "Dove mi spingi Amor" (Pittura) [Arr. Pluhar for Ensemble](originale) |
Bradamante |
Dove mi spingi, Amor, dove, ohimè, dove? |
Dovrò nel regno tuo |
senza sperar mercé |
seguir chi non più suo |
ad altri consacrò l’alma, e la fé? |
Nata solo ai sospiri, |
lascerò dunque in lacci de’ martiri |
stringermi il piè d’aspre ritorte, e nuove? |
Dove mi spingi, Amor, dove, ohimè, dove? |
Dove mi spingi, Amor, dove, ohimè, dove? |
Dal ciel di vaga fronte |
due soli in notte il dì |
faran, che a me tramonte? |
Che mal gradito ad altri ei splenda sì? |
E fra tenebre oscure |
potrà il mio cor tentar vie mal sicure, |
né dal preso cammin pur si rimuove? |
Dove mi spingi, Amor, dove, ohimè, dove? |
Languirò sempre, ahi lassa! |
per lui piangendo, e sospirando invano, |
per lui, che contro me fatto inumano, |
altri nodi, altre faci in seno accoglie? |
No, no, rompasi il laccio, |
e la fiamma d’amor divenga un ghiaccio. |
O discorsi, o pensieri |
di Bradamante indegni! |
Torna, torna alli sdegni, |
e se pur vuoi soffrire |
chi d’oltraggiarti è vago, |
lascia l’arme, e l’ardire, |
e il pensier volgi alla conocchia, e all’ago. |
Prendi core, o mio core! |
Chi l’amor disprezzò provi il furore, |
provi il rigor d’un disperato affetto, |
provi, che d’oltraggiare invan si spera |
un’amante guerriera. |
Anzi vogl’io, per trionfarne a pieno, |
che l’empio estinto cada, |
con la mia no, ma con la propria spada! |
Or, che si tarda? |
Il seno |
di pietà si disarmi. |
Su, su, pensieri, alla vendetta, all’armi! |
(traduzione) |
Bradamante |
Dove mi spingi, Amor, dove, ohimè, dove? |
Dovrò nel regno tuo |
senza sperare merce |
seguir chi non più suo |
ad altri consacrò l'alma, e la fé? |
Nata solo ai sospiri, |
lascerò dunque in lacci de' martiri |
stringermi il piè d'aspre ritorte, e nuove? |
Dove mi spingi, Amor, dove, ohimè, dove? |
Dove mi spingi, Amor, dove, ohimè, dove? |
Dal ciel di vaga fronte |
due soli in notte il dì |
faran, che a me tramonte? |
Che mal gradito ad altri ei splenda sì? |
E fra tenebre oscuro |
potrà il mio cor tentar vie mal sicure, |
né dal preso cammin pur si rimuove? |
Dove mi spingi, Amor, dove, ohimè, dove? |
Languirò sempre, ahi lassa! |
per lui piangendo, e sospirando invano, |
per lui, che contro me fatto inumano, |
altri nodi, altre faci in seno accoglie? |
No, no, rompasi il laccio, |
e la fiamma d'amor divenga un ghiaccio. |
O discorsi, o pensieri |
di Bradamante indegni! |
Torna, torna alli sdegni, |
e se vuoi soffrire |
chi d'oltraggiarti è vago, |
lascia l'arme, e l'ardire, |
e il pensier volgi alla conocchia, e all'ago. |
Prendi core, o mio core! |
Chi l'amor disprezzò provi il furore, |
provi il rigor d'un disperato affetto, |
provi, che d'oltraggiare invan si spera |
un'amante guerriera. |
Anzi vogl'io, per trionfarne a pieno, |
che l'empio estinto cada, |
con la mia no, ma con la propria spada! |
Oppure, che si tarda? |
Il seno |
di pietà si disarmi. |
Su, su, pensieri, alla vendetta, all'armi! |