Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Terra di nessuno, artista - Assalti Frontali.
Data di rilascio: 30.06.1992
Linguaggio delle canzoni: Italiano
Terra di nessuno |
Qui sull’orlo dei binari |
seduto su una banchina di marmo lunga fino a Milano |
fantasma di un fantasma di stazione inesistente chiamata |
Roma Nomentano |
un punto in mezzo al niente |
un mondo in un mondo |
intorno a un mare maledetto di cemento |
che a cento all’ora centomila treni navigano in corsa |
incontro a un altro giorno |
e intorno a me solo il calore dei colori |
di sogni raccontati sui muri dai graffiti |
il calore dei tuoi colori |
perch il tempo che passa non pu pi cancellarli |
dolce compagna di strada! |
avrei voluto pi tempo |
so quanto avresti voluto pi tempo per parlarci |
per abbracciarci |
e oggi qui sull’orlo dei binari in questo giorno |
rincorro mille pensieri |
e ho da farti un duro racconto |
hanno bussato alla mia porta di mattina presto |
e ho saputo quello che era successo nella notte al Corto |
quando ero l ho visto |
un inferno un incendio un inferno di lamiere |
e sotto le macerie un fiore |
alcuni piangono altri non parlano |
in questa sporca terra d’armi |
d’intrighi ingiustizie di mercanti d’inganni |
e adesso che guardo attraverso questi anni |
sento quanto ci sono dentro |
cos forte sento a quale parte appartengo |
giorno dopo giorno |
ho perso il conto del tempo |
non posso fermarmi mi urlo |
mi urlo di andare avanti |
e ti voglio dire |
ti voglio dire anche se non lo so se non mi senti |
voglio dirti lo stesso |
che se non possono pi esserci lunghi sorrisi |
in questa valle… non chieder chi legale chi illegale |
se nella vita cos il nostro viaggio |
non posso tornare a mani vuote al mio villaggio |
storie umane nelle mille storie umane |
e ogni volta e ogni volta possono fiorire o finire |
e ogni volta c' sempre |
chi ha davvero voglia o si sforza di capirete chi finge soltanto o soltanto |
non ha nessuna voglia di capire ricordo come un’onda di ritorno |
quanti personaggi troppi personaggi |
le loro facce somigliarsi |
e il loro vestito… non sempre quello del nemico |
dividere divisi fino all’infinito |
cos forti coi deboli deboli coi forti |
qui sull’orlo dei binari |
il sole ha lasciato solo il colore arancione |
sulle mille storie umane |
a uno a uno |
su tutti quelli che non mi sono mai lasciato dietro |
i miei fratelli |
che non mi hanno mai lasciato dietro solo |
nel calore di un momento che non lascia il posto al vuoto |
e cammino passo dopo passo |
su questa banchina di marmo |
quando guardo verso l’alto mentre un lampo sfreccia |
proprio sopra la mia testa sul Ponte delle Valli |
una luce azzurra lampeggiante con un urlo regolare |
a intervalli |
e in un istante come a San Lorenzo |
penso a quella macchina |
volante gi da questo ponte |
e in un secondo ricordo quel giorno |
i maiali le facce dei nostri guardiani |
grondanti piacere per quello sporco mestiere |
le loro voci per radio io dentro quell’auto |
sperando di uscirne pi vivo che mai |
soffrendo disprezzo |
contando le varie possibilit |
sulle domande di quei fottuti gratuiti giudici |
cos tanto lontani dalla vita di Militant A quante domande mi affollano la testa |
io sono solo quello che sono |
un uomo nella terra di nessuno |
conosco il prezzo alto della coerenza in questa terra |
di volta in volta sento chi la abita al fianco |
e conosco bene il volto di chi la calpesta |
l’ho visto troppe volte contro |
vivendo come di notte il giorno e di notte ogni notte |
guarda come arrivano le risposte |
scorrendo lasciano scorrere questo testo |
verso dopo verso sopra quello che penso |
sopra il silenzio |
e non finita |
se parliamo cos perch la nostra vita |
e non sono mai mai stato cos lucido come adesso |
adesso che non posso fare altro |
che camminare passo dopo passo senza vie di mezzo |
ad alta voce |
con un sorriso dentro |
e ora vado |
per non tornare nel villaggio a mani vuote |