Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Eskimo, artista - Francesco Guccini. Canzone dell'album Amerigo, nel genere Поп
Data di rilascio: 31.12.2006
Etichetta discografica: EMI Music Italy
Linguaggio delle canzoni: Italiano
Eskimo |
Questa domenica in Settembre non sarebbe pesata così |
L’estate finiva più «nature» vent’anni fa o giù di lì |
Con l' incoscienza dentro al basso ventre e alcuni audaci, in tasca «l'Unità» |
La paghi tutta, e a prezzi d’inflazione, quella che chiaman la maturità |
Ma tu non sei cambiata di molto anche se adesso è al vento quello che |
Io per vederlo ci ho impiegato tanto filosofando pure sui perchè |
Ma tu non sei cambiata di tanto e se cos'è un orgasmo ora lo sai |
Potrai capire i miei vent’anni allora, i quasi cento adesso capirai |
Portavo allora un eskimo innocente dettato solo dalla povertà |
Non era la rivolta permanente: diciamo che non c’era e tanto fa |
Portavo una coscienza immacolata che tu tendevi a uccidere, però |
Inutilmente ti ci sei provata con foto di famiglia o paletò |
E quanto son cambiato da allora e l’eskimo che conoscevi tu |
Lo porta addosso mio fratello ancora e tu lo porteresti e non puoi più |
Bisogna saper scegliere in tempo, non arrivarci per contrarietà: |
Tu giri adesso con le tette al vento, io ci giravo già vent’anni fa! |
Ricordi fui con te a Santa Lucia, al portico dei Servi per Natale |
Credevo che Bologna fosse mia: ballammo insieme all’anno o a Carnevale |
Lasciammo allora tutti e due un qualcuno che non ne fece un dramma o non lo so |
Ma con i miei maglioni ero a disagio e mi pesava quel tuo paletò |
Ma avevo la rivolta fra le dita, dei soldi in tasca niente e tu lo sai |
E mi pagavi il cinema stupita e non ti era toccato farlo mai! |
Perchè mi amavi non l’ho mai capito così diverso da quei tuoi cliché |
Perchè fra i tanti, bella, che hai colpito ti sei gettata addosso proprio a me |
Infatti i fiori della prima volta non c’erano già più nel sessantotto |
Scoppiava finalmente la rivolta oppure in qualche modo mi ero rotto |
Tu li aspettavi ancora, ma io già urlavo che Dio era morto, a monte, ma però |
Contro il sistema anch’io mi ribellavo cioè, sognando Dylan e i provos |
E Gianni, ritornato da Londra, a lungo ci parlò dell’LSD |
Tenne una quasi conferenza colta sul suo viaggio di nozze stile freak |
E noi non l’avevamo mai fatto e noi che non l’avremmo fatto mai |
Quell’erba ci cresceva tutt’attorno, per noi crescevan solo i nostri guai |
Forse ci consolava far l’amore, ma precari in quel senso si era già |
Un buco da un amico, un letto a ore su cui passava tutta la città |
L’amore fatto alla «boia d’un Giuda» e al freddo in quella stanza di altri e |
spoglia: |
Vederti o non vederti tutta nuda era un fatto di clima e non di voglia! |
E adesso che potremmo anche farlo e adesso che problemi non ne ho |
Che nostalgia per quelli contro un muro o dentro a un cine o là dove si può |
E adesso che sappiam quasi tutto e adesso che problemi non ne hai |
Per nostalgia, lo rifaremmo in piedi scordando la moquette stile e l’Hi-Fi |
Diciamolo per dire, ma davvero si ride per non piangere perchè |
Se penso a quella che eri, a quel che ero, che compassione che ho per me e per |
te |
Eppure a volte non mi spiacerebbe essere quelli di quei tempi là |
Sarà per aver quindici anni in meno o avere tutto per possibilità |
Perchè a vent’anni è tutto ancora intero, perchè a vent’anni è tutto chi lo sa |
A vent’anni si è stupidi davvero, quante balle si ha in testa a quell’età |
Oppure allora si era solo noi non c’entra o meno quella gioventù: |
Di discussioni, caroselli, eroi quel ch'è rimasto dimmelo un po’tu |
E questa domenica in Settembre se ne sta lentamente per finire |
Come le tante via, distrattamente, a cercare di fare o di capire |
Forse lo stan pensando anche gli amici, gli andati, i rassegnati, i soddisfatti |
Giocando a dire che si era più felici, pensando a chi s'è perso o no a quei |
party… |
Ed io che ho sempre un eskimo addosso uguale a quello che ricorderai |
Io, come sempre, faccio quel che posso, domani poi ci penserò se mai |
Ed io ti canterò questa canzone uguale a tante che già ti cantai: |
Ignorala come hai ignorato le altre e poi saran le ultime oramai |