Gli gridarono:
|
“Lascia la chitarra, ehi, lascia cadere quelle chiavi!
|
Bene, quando li lascerai, eh?"
|
E ha giocato alla grande
|
Anime toccate nel profondo, è un maestro, lo sai
|
L'erba fuma in cucina
|
Ha giocato senza sosta
|
Si addormentò sotto il fruscio delle foglie e il rumore mattutino dei tram
|
La melodia della periferia nella voce del centro
|
Questo testo non ha prezzo
|
È una pillola per il dolore o un virus in cui annegheremo
|
Bardo, è povero e affamato
|
Sempre ubriaco in giro per la stanza
|
Guarda bruscamente fuori dalle finestre
|
Dopo un doppio, non batte forte le mani
|
Così dedito, non gli importa dei problemi
|
Jeans consumati, pareti grigie
|
Fidanzata cagna, la ragazza era
|
Fino a quando non è bruciato
|
Un pianoforte nella polvere, un quadro senza superfluo
|
Urla a guisa di lampi se la torre non venisse fuori
|
Masterizzazione di fogli con note, blocchetti per appunti
|
Nel cuore della notte sono andato al vecchio bar
|
Dove toccano un dito, ma l'alcol costa poco
|
Circa tre ore allo sportello, prima e dopo
|
Lavare i tacchi lungo il viale
|
Fammi sognare la primavera
|
O di come la neve cade sui tetti
|
La mia anima è come una cripta chiusa
|
La mia anima è come un tunnel, ma alla fine non vedo la luce
|
Crede ciecamente in qualcosa, pensa di notte
|
Su bianco e nero o su corde
|
E forse è molto difficile
|
Brucia per tutta la vita, ma sogna in grande
|
I motivi del dolore sono intrecciati
|
Nel genere solitario, e tutto sembra andare bene, ma
|
È impossibile decollare senza uscire dal bozzolo
|
Le sue porte sono chiuse sei giorni alla settimana
|
Il suo sonno dura finché la TV è accesa.
|
Insopportabile per i vicini nei momenti di capriccio
|
Da un angolo all'altro correndo persi
|
genio commosso
|
Arriva in piazza ogni domenica a mezzogiorno
|
Riunendo intorno agli spettatori, lui
|
Getta il cappello per terra
|
E mentre la musica suona
|
Musicista dal vivo
|
E mentre la musica suona
|
Musicista dal vivo |