Testi Mara - Picciotto

Mara - Picciotto
Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Mara, artista - Picciotto
Data di rilascio: 22.09.2016
Linguaggio delle canzoni: Italiano

Mara

Era l’orgoglio di famiglia, aveva un mondo nelle sue pupille
Cogliere scintille era impossibile come mentirle
Mara, affascinata dalla chimica studiava con determinazione
Le si chiedeva «noi chi siamo?»
rispondeva «azione e reazione»
Di un farmacista ci sarà sempre bisogno, è ciò che si dice in paese,
ogni sogno ha le sue spese
Con gli occhi stanchi sopra i libri a sera
Un’ora e mezza di corriera, la distanza
Tra la sua stanza e l’università, dai campi di terra alla città
Sua madre che la salutava manco andasse in guerra
Una borsa di studio come punto di partenza
I primi mal di testa, sarà la stanchezza
In laboratorio molecole al microscopio
Materie e solventi, a suo agio fra gli esperimenti
Pensieri, ipotesi, ore di duro lavoro e pubblicazioni firmate dai nomi dei
soliti professori
Ma ci saranno giorni migliori, Mara che scopre l’amore, conosce Franco
valorizzando l’importanza di sentirlo accanto
Una semplice formula li porta in sala parto
Mara tra provette e fiale, poi la notte prometteva un lieto fine a Silvia tra
le fiabe
Estremo raziocinio, il tirocinio, prima era a lezione col pancione
Che emozione, essere donna e dare un nome
Al senso di una relazione, il frutto migliore
Ci sarò, sempre accanto a te
Amare sai, è una formula semplice
Ma ciò che piace a volte è ciò che nuoce e non sai
Vedrai che più è crudele e più ti affascina
Ci sarò, sono accanto a te
E ti amerò, è una formula semplice
È chimica che unisce ogni legame
In questo mondo infame
Che più crudele e più ci affascina
Mara ha una figlia, ha una famiglia, è una ricercatrice propedeutica
Viene assunta da una azienda farmaceutica
Pratica ricerca e non molla (mai)
Evade dalla folla ma non scappa (via)
Segregata in una cappa, respira in una bolla
Fra rifiuti tossici smaltiti male e mal di testa sempre più frequenti,
con gli occhi un po' più spenti
I primi svenimenti, cavia degli sversamenti
Morale fragile fra le lenzuola fradicie
E il viso bianco come quel dannato camice
Impregnato di sudore e benzene
Franco accanto che le dice «stai tranquilla che va tutto bene»
Ma uno strano sapore nel palato, particelle di veleno letale che ho inalato
Bruciano ossigeno, è un mondo cancerogeno
Mara conosce l’amaro, stringe forte il presente più caro, vede la porta del
proprio futuro socchiusa in attesa dell’ultimo colpo di vento
Prova l’ipocrisia di un’Italia che la butta via, lei che poteva emigrare per
studiare e oggi sogna l’eutanasia
E col fiato sospeso dice «abbi cura di te»
Io sarò sempre accanto a te
Se non mi vedi non versare lacrime
Sai, ciò che piace a volte è ciò che nuoce e non sai
Vedrai, che più è crudele e più ti affascina
Ci sarò, sono accanto a te
Tu non mi vedi ma non versare lacrime
A volte sai, anche l’anima sanguina
È chimica che più è crudele e più ci affascina

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