Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Santo, artista - Picciotto
Data di rilascio: 31.03.2019
Linguaggio delle canzoni: Italiano
Santo |
Diceva che la vita era un passaggio |
Da un grido in sala parto a una lastra di marmo bianco |
Campo Santo, ironia sorte |
Metteva in sintonia la vita con la morte, lui |
Un visionario sin da piccolo, un viso raro |
Cresciuto in un vicolo, ignaro del pericolo |
Sin da bambino, vari orizzonti costruivano il suo destino |
Tra mari e monti nell’agrigentino, Santo |
Costretto a viversi un’eterna sfida in quanto |
Si diceva che portasse sfiga |
Dieci lettere e una croce sopra il documento |
Nel suo essere solo una voce controvento |
Il primo pregiudizio, nome e cognome |
Il secondo sul suo amore |
Chiacchiere che il mare si portava altrove, sono |
Parole e Santo ci scherzava con ilarità |
La mia risata vi seppellirà |
La sua sessualità, il suo uomo e il suo affetto |
La sua libertà, su quelle rive d’argento |
Il suo peschereccio, nel blu dove affondava ogni giudizio |
L’intesa con Luca, complementari dall’inizio |
Metropoli e campagna, il sole scalda, l’acqua bagna |
Gli sbarchi e le partenze fra le indifferenze e i sogni |
Spogli di confini ci rincontreremo (Dove?) |
Dove si bacia il mare con il cielo |
Chiedi alle stelle che colore hanno |
Più la notte si fa scura più loro risplenderanno |
E i pescatori al largo dove vanno |
Cercando fortuna, chiamandosi Campo Santo |
Mai e poi mai |
Remarsi contro |
Renditi conto che |
Siamo sulla stessa barca |
E Santo libera dai fili un anemone |
E dalle reti con cui pesca là al largo di Porto Empedocle |
Se spinge il suo legno via dal porto al nono nodo |
Un uomo nuovo che abbandona sopra al molo vecchie remore |
E questo mare che si gonfia non ha regole |
Porta in seno vita e morte nella schiuma fra i solchi |
Forse è vero niente muta quale essere di Parmenide |
Ma anche ieri in bagnasciuga quattro corpi morti e gonfi |
E la sua barca stanca avanza e si allontana da tutti |
E c'è lo sguardo in marna bianca della Scala dei Turchi |
C'è lo spazio e un’alba ampia che riscalda i suoi dubbi |
E c'è uno scafo, imbarca acqua, i migranti fra i flutti |
Quindi Santo tende il braccio e mette in salvo tutti quanti |
Quindi Santo che era al largo legge un grazie sugli sguardi |
E nel paese Campo Santo pesta gente, un santo accanto |
Che lo guarda e poi lo abbraccia, si alza un canto: «Tutti salvi!» |
Chiedi alle stelle che colore hanno |
Più la notte si fa scura più loro risplenderanno |
E i pescatori al largo dove vanno |
Cercando fortuna, chiamandosi Campo Santo |
Mai e poi mai |
Remarsi contro |
Renditi conto che |
Siamo sulla stessa barca |