Gli interruttori sembravano sparpagliarsi come topi
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dall'ombra che ho fatto, per perforare la luce
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Per disegnarlo dentro, renderlo attenuato, togliere il limite al mondo
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Un altro bicchiere, ci muoviamo troppo velocemente, piegherò gli angoli finché non si arricciano
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Lascia un segno, lascia un segno, siamo tutti tranne che morti e esauriti
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Se siamo tutti mattoni e malta, tutti fatti della stessa roba
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Perché tutti questi mari dicono che non sono abbastanza
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Respiro profondo, respiro profondo, respiro profondo
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Di me è rimasto solo così tanto
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Respiro profondo, respiro profondo, respiro profondo,
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Non riesco a vedere oltre gli alberi
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Sono la mia stessa costa,
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un'isola in ritiro, consumata
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dal commozione del callo,
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dissenso e sconfitta.
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Come posso farti entrare?
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E ho messo le mani nel terreno e sentito le radici
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Ma li ho messi nello stesso posto e anche io non ho sentito niente
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Ho raschiato contro queste coste finché i miei pensieri non si sono esauriti
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E non riesco a fermare il fumo, nella mia testa
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Sono intrappolato, sto cercando di raggiungere oltre questi schermi
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Disperato nel guidare qualcuno, attraverso i miei travi spezzati
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Perché la solitudine scintilla, a modo suo
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Ma è il piacere che alimenta, questo disordine sfrenato
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Non sono che uno sguardo, non un sussurro al mare
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Sfinito e terrorizzato da tutto ciò che non posso essere
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Quindi come le onde, tutto il giorno, puoi schiantarti su di me
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Ma quest'isola rimane, altrettanto desolatamente.
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E io bramo la lotta, l'ultima guerra delle mie stesse parole
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Sono legato a un libro rilegato di versi grossolani
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E sebbene questa lingua sia in bilico, la vernice rimane asciutta,
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Quindi mi sono accontentato di queste bugie ben dette
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La malinconia ribolliva, attraverso gli occhi iniettati di sangue,
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il cursore lampeggiò, la luce lampeggiante.
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Quindi come le onde, tutto il giorno, puoi schiantarti su di me
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Ma quest'isola rimane, altrettanto desolatamente. |