Testi di Viejo Smoking - Carlos Gardel, Alfredo De Angelis

Viejo Smoking - Carlos Gardel, Alfredo De Angelis
Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Viejo Smoking, artista - Carlos Gardel. Canzone dell'album El Album De Oro De Carlos Gardel, nel genere Поп
Data di rilascio: 31.12.1930
Etichetta discografica: EMI Odeon SAIC
Linguaggio delle canzoni: spagnolo

Viejo Smoking

(originale)
Campaneá cómo el cotorro va quedando despoblado
Todo el lujo es la catrera compadreando sin colchón
Y mirá este pobre mozo cómo ha perdido el estado
Amargado, pobre y flaco como perro de botón
Poco a poco todo ha ido de cabeza p’al empeño
Se dio juego de pileta y hubo que echarse a nadar…
Sólo vos te vas salvando porque pa' mi sos un sueño
Del que quiera Dios que nunca me vengan a despertar
Viejo smocking de los tiempos
En que yo también tallaba…
¡Cuánta papusa garaba
En tus solapas lloró!
Solapas que con su brillo
Parece que encandilaban
Y que donde iba sentaban
Mi fama de gigoló
Yo no siento la tristeza de saberme derrotado
Y no me amarga el recuerdo de mi pasado esplendor;
No me arrepiento del vento ni los años que he tirado
Pero lloro al verme solo, sin amigos, sin amor;
Sin una mano que venga a llevarme una parada
Sin una mujer que alegre el resto de mi vivir…
¡Vas a ver que un día de éstos te voy a poner de almohada
Y, tirao en la catrera, me voy a dejar morir!
Viejo smocking, cuántas veces
La milonguera más papa
El brillo de tu solapa
De estuque y carmín manchó
Y en mis desplantes de guapo
¡cuántos llantos te mojaron!
¡cuántos taitas envidiaron
Mi fama de gigoló!
(traduzione)
Campaneá come il pappagallo si sta spopolando
Tutto il lusso è la catrera compadreando senza materasso
E guarda questo povero giovane come ha perso il suo stato
Amaro, povero e magro come un cane bottone
A poco a poco tutto è andato da capo a capo
C'era una partita a biliardo e dovevamo andare a nuotare...
Solo tu ti stai salvando perché per me sei un sogno
Quello che Dio vuole che non vengano mai a svegliarmi
smoking d'altri tempi
In cui ho anche scolpito...
Quanta papusa garaba
Nei tuoi risvolti ha pianto!
Risvolti che con la loro lucentezza
Sembra che abbiano abbagliato
E dove andò si sedettero
La mia fama di gigolò
Non provo la tristezza di conoscermi sconfitto
E il ricordo del mio passato splendore non mi rende amareggiato;
Non rimpiango l'evento o gli anni che ho sprecato
Ma piango quando mi vedo solo, senza amici, senza amore;
Senza una mano per venire, portami a una fermata
Senza una donna a rallegrare il resto della mia vita...
Vedrai che uno di questi giorni ti metterò come cuscino
E, gettato nella catrera, mi lascerò morire!
Vecchio smock, quante volte
La milonguera più cool
La lucentezza del tuo bavero
Stucco e carminio tinto
E nella mia bella scortesia
Quante lacrime ti bagnano!
quanti taita invidiavano
La mia fama di gigolò!
Valutazione della traduzione: 5/5 | Voti: 1

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Testi dell'artista: Carlos Gardel
Testi dell'artista: Alfredo De Angelis