Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Amerigo, artista - Francesco Guccini. Canzone dell'album Amerigo, nel genere Поп
Data di rilascio: 31.12.2006
Etichetta discografica: EMI Music Italy
Linguaggio delle canzoni: Italiano
Amerigo |
Probabilmente uscì chiudendo dietro a se la porta verde, |
qualcuno si era alzato a preparargli in fretta un caffè d’orzo. |
Non so se si girò, non era il tipo d’uomo che si perde |
in nostalgie da ricchi, e andò per la sua strada senza sforzo. |
Quand’io l’ho conosciuto, o inizio a ricordarlo, era già vecchio |
o così a me sembrava, ma allora non andavo ancora a scuola. |
Colpiva il cranio raso e un misterioso e strano suo apparecchio, |
un cinto d’ernia che sembrava una fondina per la pistola. |
Ma quel mattino aveva il viso dei vent’anni senza rughe |
e rabbia ed avventura e ancora vaghe idee di socialismo, |
parole dure al padre e dietro tradizione di fame e fughe |
E per il suo lavoro, quello che schianta e uccide: «il fatalismo». |
Ma quel mattino aveva quel sentimento nuovo per casa e madre |
e per scacciarlo aveva in corpo il primo vino di una cantina |
e già sentiva in faccia l’odore d’olio e mare che fa Le Havre, |
e già sentiva in bocca l’odore della polvere della mina. |
L’America era allora, per me i G.I. |
di Roosvelt, la quinta armata, |
l’America era Atlantide, l’America era il cuore, era il destino, |
l’America era Life, sorrisi e denti bianchi su patinata, |
l’America era il mondo sognante e misterioso di Paperino. |
L’America era allora per me provincia dolce, mondo di pace, |
perduto paradiso, malinconia sottile, nevrosi lenta, |
e Gunga-Din e Ringo, gli eroi di Casablanca e di Fort Apache, |
un sogno lungo il suono continuo ed ossessivo che fa il Limentra. |
Non so come la vide quando la nave offrì New York vicino, |
dei grattacieli il bosco, città di feci e strade, urla, castello |
e Pavana un ricordo lasciato tra i castagni dell’Appennino, |
l’inglese un suono strano che lo feriva al cuore come un coltello. |
E fu lavoro e sangue e fu fatica uguale mattina e sera, |
per anni da prigione, di birra e di puttane, di giorni duri, |
di negri ed irlandesi, polacchi ed italiani nella miniera, |
sudore d’antracite in Pennsylvania, Arkansas, Texas, Missouri. |
Tornò come fan molti, due soldi e giovinezza ormai finita, |
l’America era un angolo, l’America era un’ombra, nebbia sottile, |
l’America era un’ernia, un gioco di quei tanti che fa la vita, |
e dire boss per capo e ton per tonnellata, «raif"per fucile. |
Quand’io l’ho conosciuto o inizio a ricordarlo era già vecchio, |
sprezzante come i giovani, gli scivolavo accanto senza afferrarlo |
e non capivo che quell’uomo era il mio volto, era il mio specchio |
finché non verrà il tempo in faccia a tutto il mondo per rincontrarlo, |
finché non verrà il tempo in faccia a tutto il mondo per rincontrarlo, |
finché non verrà il tempo in faccia a tutto il mondo per rincontrarlo… |