Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Canzone Delle Situazioni Differenti, artista - Francesco Guccini. Canzone dell'album Stanze Di Vita Quotidiana, nel genere Эстрада
Data di rilascio: 31.12.2006
Etichetta discografica: EMI Music Italy
Linguaggio delle canzoni: Italiano
Canzone Delle Situazioni Differenti |
Andammo i pomeriggi cercando affiatamento |
Scoprivo gli USA e rari giornaletti |
Ridesti nel vedermi grande e grosso coi fumetti |
Anch’io sorrisi sempre più scontento |
Poi scrissi il nome tuo, versando piano sulla neve |
La strana cosa che sembrava vino |
Mi aveva affascinato il suo colore di rubino |
Perché lo cancellasti con il piede? |
La scatola meccanica per musica è esaurita |
Rimane solo l’eco in lontananza |
Ma dimmi cosa fai, lontana, via nell’altra stanza |
Ma dimmi cosa fai della tua vita |
O sera, scendi presto! |
O mondo nuovo, arriva! |
Rivoluzione, cambia qualche cosa! |
Cancella il ghigno solito di questa ormai corrosa |
Mia stanca civiltà che si trascina |
Poi piovve all’improvviso sull’Amstel, ti ricordi? |
Dicesti qualche cosa sorridendo |
Risposi, credo, anch’io qualche banalità |
Scoprendo il fascino di un dialogo tra i sordi |
Tuo nonno era un grand’uomo, famoso chissà cosa |
Di loro si usa dire «è ancora in gamba» |
Mi espose a gesti e a sputi quella «weltanshauung» sua stramba |
Puntando con un indice una rosa |
Malinconie discrete che non sanno star segrete |
Le piccole, modeste storie mie |
Che non si son mai messe addosso il nome di poesie |
Amiche mie di sempre, voi sapete! |
Ebbrezze conosciute già forse troppe volte |
Di giorno bevo l’acqua e faccio il saggio |
Per questo, solo a notte, ho quattro soldi di messaggio |
Da urlare in faccia a chi non lo raccoglie |
Il tuo patrigno era un noto musicista |
Tuo padre lo incontravi a qualche mostra |
Bevemmo il tè per terra e mi piaceva quella giostra |
Di gente nelle storie tue d’artista |
Mi confidasti trepida non so quale segreto |
Dicendo «donna» e non «la cameriera» |
Tua madre aveva un forte mal di testa quella sera |
Fui premuroso, timido, discreto |
E tu nell’altra stanza che insegui i tuoi pensieri |
Non creder che ci sia di meglio attorno |
Noi siamo come tutti e un poco, giorno dopo giorno |
Sciupiamo i nostri oggi come ieri |
Ma poi che cosa importa? |
Bisogna stare ai patti |
Non voglio il paradiso né l’inferno |
Se a volte urlo la rabbia, poi dimentico e mi perdo |
Nei mondi dentro agli occhi dei miei gatti |
Uscimmo un po' accaldati per il troppo vino nero |
Danzammo sulla strada, già albeggiava |
Sembrava una commedia musicale americana |
Tu non lo sai, ma dentro me ridevo… |