Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Il Pensionato, artista - Francesco Guccini. Canzone dell'album Via Paolo Fabbri 43, nel genere Музыка мира
Data di rilascio: 31.12.2006
Etichetta discografica: EMI Music Italy
Linguaggio delle canzoni: Italiano
Il Pensionato |
Lo sento da oltre il muro che ogni suono fa passare |
L’odore quasi povero di roba da mangiare |
Lo vedo nella luce che anch’io mi ricordo bene |
Di lampadina fioca, quella da trenta candele |
Fra mobili che non hanno mai visto altri splendori |
Giornali vecchi ed angoli di polvere e di odori |
Fra i suoni usati e strani dei suoi riti quotidiani: |
Mangiare, sgomberare, poi lavare piatti e mani |
Lo sento quando torno stanco e tardi alla mattina |
Aprire la persiana, tirare la tendina |
E mentre sto fumando ancora un’altra sigaretta |
Andar piano, in pantofole, verso il giorno che lo aspetta |
E poi lo incontro ancora quando viene l’ora mia |
Mi dà un piacere assurdo la sua antica cortesia: |
«Buon giorno, professore. |
Come sta la sua signora? |
E i gatti? |
E questo tempo che non si rimette ancora…» |
Mi dice cento volte fra la rete dei giardini |
Di una sua gatta morta, di una lite coi vicini |
E mi racconta piano, col suo tono un po' sommesso |
Di quando lui e Bologna eran più giovani di adesso… |
Io ascolto e i miei pensieri corron dietro alla sua vita |
A tutti i volti visti dalla lampadina antica |
A quell’odore solito di polvere e di muffa |
A tutte le minestre riscaldate sulla stufa |
A quel tic-tac di sveglia che enfatizza ogni secondo |
A come da quel posto si può mai vedere il mondo |
A un’esistenza andata in tanti giorni uguali e duri |
A come anche la storia sia passata fra quei muri… |
Io ascolto e non capisco e tutto attorno mi stupisce |
La vita, com'è fatta e come uno la gestisce |
E i mille modi e i tempi, poi le possibilità |
Le scelte, i cambiamenti, il fato, le necessità |
E ancora mi domando se sia stato mai felice |
Se un dubbio l’ebbe mai, se solo oggi si assopisce |
Se un dubbio l’abbia avuto poche volte oppure spesso |
Se è stato sufficiente sopravvivere a sé stesso… |
Ma poi mi accorgo che probabilmente è solo un tarlo |
Di uno che ha tanto tempo ed anche il lusso di sprecarlo: |
Non posso o non so dir per niente se peggiore sia |
A conti fatti, la sua solitudine o la mia… |
Diremo forse un giorno: «Ma se stava così bene… |
Avrà il marmo con l’angelo che spezza le catene |
Coi soldi risparmiati un po' perché non si sa mai |
Un po' per abitudine, che son sempre pronti i guai» |
Vedremo visi nuovi, voci dai sorrisi spenti: |
«Piacere», «È mio», «Son lieto», «Eravate suoi parenti?» |
E a poco a poco andrà via dalla nostra mente piena |
Soltanto un’impressione che ricorderemo appena… |