Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Nostra Signora Dell'Ipocrisia, artista - Francesco Guccini. Canzone dell'album Parnassius Guccinii, nel genere Поп
Data di rilascio: 31.12.1993
Etichetta discografica: EMI Music Italy
Linguaggio delle canzoni: Italiano
Nostra Signora Dell'Ipocrisia |
Alla fine della baldoria c’era nell’aria un silenzio strano |
Qualcuno ragliava con meno boria e qualcun altro grugniva piano |
Alle sfilate degli stilisti si trasgrediva con meno allegria |
Ed in quei visi sazi e stravisti pulsava un’ombra di malattia |
Un artigiano di scoop forzati scrisse che Weimar già si scorgeva |
E fra biscotti sponsorizzati vidi un anchorman che piangeva |
E poi la nebbia discese a banchi ed il barometro segnò tempesta |
Ci svegliammo più vecchi e stanchi, amaro in bocca, cerchio alla testa |
Il Mercoledì delle Ceneri ci confessarono bene o male |
Che la festa era ormai finita, è ormai lontano il Carnevale |
E proclamarono penitenza e in giro andarono col cilicio |
Ruttando austeri:" ci vuol pazienza, siempre adelante, ma con juicio «E fecero voti con faccia scaltra a Nostra Signora dell’Ipocrisia |
Perché una mano lavasse l’altra, tutti colpevoli e così sia |
E minacciosi ed un po' pregando incenso sparsero al loro dio |
Sempre accusando, sempre cercando il responsabile, non certo io |
La domenica di mezza Quaresima fu processione di etere di stato |
Dai puttanieri a diversi pollici, dai furbi del «chi ha dato, ha dato |
Ed echeggiarono tutte le sere come rintocchi schioccanti a morto |
Amen, Mea Culpa e Miserere, ma neanche un cane che sia risorto |
E i cavalieri di tigri a ore e i trombettieri senza ritegno |
Inamidarono un nuovo pudore, misero a lucido un nuovo sdegno |
Si andò alle prime con casto lusso e i quiz pagarono sobri milioni |
E in pubblico si linciò il riflusso per farci ridiventare buoni |
Così domenica dopo domenica fu una stagione davvero cupa |
Quel lungo mese della quaresima rise la iena, ululò la lupa |
Stelle comete ed altri prodigi facilitarono le conversioni |
Mulini bianchi tornaron grigi, candidi agnelli certi ex leoni |
Soltanto i pochi che si incazzarono dissero che era l’usato passo |
Fatto dai soliti che ci marciavano per poi rimetterlo sempre là, in |
Basso |
Poi tutto tacque, vinse ragione, si placò il cielo, si posò il mare |
Solo qualcuno in resurrezione, piano, in silenzio, tornò a pensare |