Testi Van Loon - Francesco Guccini

Van Loon - Francesco Guccini
Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Van Loon, artista - Francesco Guccini. Canzone dell'album The Platinum Collection, nel genere Поп
Data di rilascio: 31.12.2005
Etichetta discografica: EMI Music Italy
Linguaggio delle canzoni: Italiano

Van Loon

Van Loon, uomo destinato direi da sempre ad un lavoro più forte
Che le sue spalle o la sua intelligenza non volevano sopportare
Sembrò quasi baciato da una buona sorte
Quando dovette andare;
Sembra però che non sia mai entrato nella storia
Ma sono cose che si sanno sempre dopo
D’altra parte nessuno ha mai chiesto di scegliere
Neanche all’aquila o al topo;
Poi un certo giorno timbra tutto un avvenire
Od una guerra spacca come una sassata
Ma ho visto a volte che anche un topo sa ruggire
Ed anche un' aquila precipitata…
Quanti anni, giorno per giorno, dobbiamo vivere con uno
Per capire cosa gli nasca in testa o cosa voglia o chi è
Turisti del vuoto, esploratori di nessuno
Che non sia io o me;
Van Loon viveva e io lo credevo morto
O, peggio, inutile, solo per la distanza
Fra i suoi miti diversi e la mia giovinezza e superbia d’allora
La mia ignoranza:
Che ne sapevo quanto avesse navigato
Con il coraggio di un Caboto fra le schiume
Di ogni suo giorno e che uno squalo è diventato
Giorno per giorno, pesce di fiume…
Van Loon, Van Loon
Che cosa porti dentro, quando tace
La mente e la stagione si dà pace?
Insegui un' ombra o quella stessa pace l’hai in te?
Vorrei sapere
Che cosa vedi quando guardi attorno
Lontani panorami o questo giorno
È già abbastanza, è come un nuovo dono per te?
Van Loon, Van Loon
A cosa pensi in questo settembrino
Nebbieggiare alto che macchia l’Appennino
Ora che hai tanto tempo per pensare, ma a chi?
Vai, vecchio, vai
Non temere, che avrà una sua ragione
Ognuno ed una giustificazione
Anche se quale non sapremo mai, mai!
Ora Van Loon si sta preparando piano al suo ultimo viaggio
I bagagli già pronti da tempo, come ogni uomo prudente
O meglio, il bagaglio, quello consueto, di un semplice o un saggio
Cioè poco o niente
E andrà davvero in un suo luogo o una sua storia
Con tutti i libri che la vita gli ha proibito
Con vecchi amici di cui ha perso la memoria
Con l’infinito
Dove anche su quei monti nostri è sempre estate
Ma se uno vuole quell' inverno senza affanni
Che scricchiolava in gelo sotto le chiodate scarpe di un tempo
Dei suoi diciottanni
Dei suoi diciottanni…

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