| Tutti i tanti cadaveri iniziano a parlare
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| Non si può più discutere su cosa sia l'ignoranza
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| È troppo tardi per implorare sogni di picchetto bianchi
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| Stampati via, le pecore, il mondo si sta restringendo
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| Radicato in una preoccupazione banale, nell'interconnessione
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| Nella necessità di fare la faccia e stare al passo
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| E soffocare le molte voci all'interno
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| Immagina una cultura che ha, alla sua radice
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| Un legame più profondo con la terra e con i propri cari
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| Ma posso sentire la bugia prima che tu parli
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| Non c'è altro che progresso da mangiare
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| E siamo così grassi e così affamati
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| E i polsi neri sono ammanettati nel furgone dei maiali
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| Mentre la camicia bianca e la cravatta nel vagone della metropolitana, foto distraente
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| Immagini di birra e sensi di colpa per gli impulsi
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| Sfiducia sessuale e abbandono al nulla
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| Dammi qualcosa a cui posso inchiodarmi
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| Dammi una testa parlante ben vestita
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| Chi ha qualcosa su di loro mi fido e disprezzo
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| E che dire, comunque? |
| Queste finestre non si aprono
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| Sono stati progettati per rimanere chiusi
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| Doccia, frullato, caffè, tragitto giornaliero
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| Controlla Internet, non fermarti mai, non fermarti mai
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| C'è una cicatrice nell'anima del mondo e ha bisogno che tu guardi
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| Il sangue del passato è qui, resta
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| Il sangue degli omicidi, i corpi come sacchi che perdono cervello
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| Tutto accatastato, con il petto alla sprovvista sugli aerei, rimane
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| Riconoscere senza colpa, accettare senza condizioni
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| E ascoltare quando le altre persone ti dicono come ti sei comportato
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| La verità è che tocca a noi sentire ed essere commossi
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| Ma sento il rumore delle ossa contro l'acciaio, sta arrivando
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| Non sarà immobile, è lì
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| Nell'aria, bianco bruciato
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| Il riflesso della luce solare sul vetro che rimbalza alla luce del sole
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| E il vetro che rimbalza, industrializzato
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| Negazione, affari come al solito
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| Quindi alza gli occhi al cielo, scuoti la testa, voltati e chiamami per insulti
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| Sono d'accordo, troppo orgoglioso
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| Incapaci di ascoltare, continuiamo a parlare
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| Mosso dal sangue, incapaci di notare noi stessi
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| Incapace di fermarsi e riluttante a imparare |