Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Disfigured Anonymity, artista - Trigger the Bloodshed. Canzone dell'album The Great Depression, nel genere Метал
Data di rilascio: 06.12.2009
Etichetta discografica: Rising
Linguaggio delle canzoni: inglese
Disfigured Anonymity(originale) |
With a sterile preception of a reformation that was made through a cell |
A sympathy assumed to those who are societies decrepit ones |
A psuedo being accepted, before a truth exposed to all |
Protected by those protecting |
Failure to abide, outside our |
Failure to atone outside of our protection |
You should have been thrown, outcast, directly to the lions |
Without thought or despair, an extradition to real justice |
A suited ghost existence void of numbers and statistics |
A scarring alteration, a sign of what you truly are |
Disfigured then released, forever recognized by none |
But recognized, by all who behold your monstrous figure |
Entrapped, by an advert for your ever sickening state of mind |
Left in scorn, abolished and adhorred, removing skin and flesh |
Scraping out your putrid tissue |
Remold your facial form with nails and screws drilled deep into your skull |
Into your skull, rebuild to reform |
Your wounds stitched deeply scarring, you’re true identity |
Cast back to this world with disfigured anonymity |
Mutilated dilapidated remanence |
Eternally incarcerated by your voilations to this earth |
(traduzione) |
Con una precezione sterile di una riforma che è stata fatta attraverso una cellula |
Una simpatia assunta per coloro che sono società decrepite |
Uno psuedo che viene accettato, prima di una verità esposta a tutti |
Protetto da coloro che proteggono |
Mancato rispetto, al di fuori del nostro |
Mancata riparazione al di fuori della nostra protezione |
Avresti dovuto essere gettato, emarginato, direttamente ai leoni |
Senza pensiero o disperazione, un estradizione alla vera giustizia |
Un'esistenza fantasma adatta, priva di numeri e statistiche |
Un'alterazione cicatriziale, un segno di ciò che sei veramente |
Sfigurato poi rilasciato, riconosciuto per sempre da nessuno |
Ma riconosciuto, da tutti coloro che vedono la tua figura mostruosa |
Intrappolato, da una pubblicità per il tuo stato mentale sempre disgustoso |
Lasciato in disprezzo, abolito e adorato, rimuovendo pelle e carne |
Raschiando il tuo tessuto putrido |
Rimodella la forma del viso con chiodi e viti trapanati in profondità nel cranio |
Nel tuo cranio, ricostruisci per riformarti |
Le tue ferite cucite profondamente sfregiando, sei la vera identità |
Ritorna in questo mondo con un anonimato sfigurato |
Rimanenza fatiscente mutilata |
Eternamente incarcerato dalle tue voci su questa terra |