Ho cavalcato attraverso una valle
|
Non vedevo da anni
|
Il sentiero era tutto così rovinato e strano
|
Ha quasi fatto venire le lacrime agli occhi
|
Ho dovuto abbattere dieci staccionate
|
Le corsie esigenti correvano male
|
E ogni nuova riga mi faceva aggrottare le sopracciglia
|
E canticchia questa canzone di lutto
|
Mhm, ascoltali mentre allungano il filo!
|
Il marchio urbano è sul terreno
|
Credo che andrò in pensione
|
Mentre il progresso suona il suo clacson avido
|
E fa ronzare il suo motore
|
Ringrazio il Signore che non sono nato
|
Non più tardi di me
|
Era bello vivere quando tutta quella stronzata
|
Senza alcuna recinzione o trambusto
|
Apparteneva alla collaborazione con Dio
|
Madre Natura e per noi
|
Dove lo skyline delimita da est a ovest
|
E spazio per andare e venire
|
Amavo il mio prossimo al meglio
|
Quando fu disperso un po'
|
Mhm, sempre più vicino striscia il filo
|
Difficilmente c'è spazio per allontanarsi
|
E chiama un uomo bugiardo
|
La loro casa ha serrature su ogni porta
|
La loro terra è in una cassa
|
Queste non sono più le pianure di Dio
|
Sono solo immobili
|
Quando la mia vecchia anima cerca spazio e riposo
|
Oltre l'ultima divisione
|
Piantami in qualche tratto di West |
Soleggiato, solitario e largo
|
Lascia che il bestiame strofini la lapide
|
E i coyote piangono i loro parenti
|
Lascia che i cavalli vengano a zampare la montagna
|
Ma non recintarlo!
|
Mhm, sempre più lontano lancia il filo
|
Per affollare e pizzicare un altro centimetro
|
È tutto il desiderio del loro cuore
|
Il mondo è sovraccarico di uomini
|
E alcuni vedranno il giorno
|
Quando ciascuno deve tenere la sua piccola penna
|
Ma sarò lontano
|
Mentre il progresso suona il suo clacson avido
|
E fa ronzare il suo motore
|
Ringrazio il Signore che non sono nato
|
Non più tardi di me |