Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Apollyonic Enstasis, artista - Irkallian Oracle. Canzone dell'album Apollyon, nel genere Метал
Data di rilascio: 12.01.2017
Limiti di età: 18+
Etichetta discografica: Nuclear War Now
Linguaggio delle canzoni: inglese
Apollyonic Enstasis(originale) |
And from here it seems that |
The god in man has murdered mankind |
And has drowned all hopes and castrated all doubts |
Hacked Adam’s face into valleys of formless dream |
Wherein the Abysmal Angel feast |
Upon disputing tongues and fingers counting difference |
Twitching, questioning eyes and impotent phalluses |
Clothed in this presence, this chance of existence' careless circumstance |
A mad sun drunk on the blood of every star |
Which trample galaxies beneath the monstrous moans of lonely love |
As a Will breaching the motion of the worlds |
In a single path |
In a single word |
In a single name |
A single noose to hang all gods of shame |
And from here it seems that the greatest fear of the living is not death |
But existence itself, roaring in its tyrannical totality, upon the dying crowds |
lost in their hell-mazes of reflection |
(traduzione) |
E da qui sembra che |
Il dio nell'uomo ha ucciso l'umanità |
E ha soffocato tutte le speranze e castrato tutti i dubbi |
Ha tagliato la faccia di Adam in valli di sogno informe |
In cui l'angelo abissale festeggia |
Dopo aver disputato lingue e dita contando la differenza |
Contrazioni, occhi interrogativi e falli impotenti |
Rivestito di questa presenza, di questa possibilità di esistenza di una circostanza negligente |
Un sole pazzo bevuto dal sangue di ogni stella |
Che calpestano le galassie sotto i mostruosi gemiti dell'amore solitario |
Come una volontà che infrange il movimento dei mondi |
In un unico percorso |
In una singola parola |
Con un solo nome |
Un solo cappio per appendere tutti gli dei della vergogna |
E da qui sembra che la più grande paura dei vivi non sia la morte |
Ma l'esistenza stessa, ruggendo nella sua totalità tirannica, sulle folle morenti |
persi nei loro labirinti infernali di riflessione |