Testi di At the Graveyard of Gods - Irkallian Oracle

At the Graveyard of Gods - Irkallian Oracle
Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone At the Graveyard of Gods, artista - Irkallian Oracle. Canzone dell'album Apollyon, nel genere Метал
Data di rilascio: 12.01.2017
Limiti di età: 18+
Etichetta discografica: Nuclear War Now
Linguaggio delle canzoni: inglese

At the Graveyard of Gods

(originale)
Where shall union proceed from its self-sealed cage?
To solitary tread outside a heart swollen with certainty
Beyond this presence, of itself as in I
Crack the pearl and break the curse of One for All
(And All for Nothing)
So Apollyon, slit now your wailing throat
And in silence spill forth your name
Into the black skull-cup of the universe
And with your blood wash our dreary footprints all away
Thus I ventured to the graveyard of the gods
Resting place for self-slayed suns
Where the ruins of long forsaken temples lie
That had become shrines of holiest renunciation
To pile the tongues of seven slaughtered swine
Upon the sacrificial pyres of desolation
Yes, «I» was the world that escaped me
As the pearl sank traceless back into the bottomless midnight sea
Like a shattered star as scattered desert sand
Swept adrift by the loneliness of an empty left hand
Towards Irkalla’s self-less lands
Where No One shall return from yet again
«I said to my soul, be still, and let the dark come upon you
Which shall be the darkness of God»
(traduzione)
Dove procederà l'unione dalla sua gabbia autosigillata?
Per camminare solitario fuori da un cuore gonfio di certezza
Al di là di questa presenza, di se stessa come in I
Rompi la perla e rompi la maledizione di Uno per tutti
(E tutto per niente)
Quindi Apollyon, tagliati ora la tua gola lamentosa
E in silenzio sparge il tuo nome
Nella tazza nera del teschio dell'universo
E con il tuo sangue lava via tutte le nostre orme tristi
Così mi sono avventurato nel cimitero degli dei
Luogo di riposo per soli auto-uccisi
Dove giacciono le rovine di templi da tempo abbandonati
Quelli erano diventati santuari della più santa rinuncia
Per ammucchiare le lingue di sette maiali macellati
Sulle pire sacrificali della desolazione
Sì, «io» ero il mondo che mi sfuggiva
Mentre la perla affondava senza tracce nel mare di mezzanotte senza fondo
Come una stella in frantumi come sabbia del deserto sparsa
Trascinato alla deriva dalla solitudine di una mano sinistra vuota
Verso le terre altruiste di Irkalla
Da dove Nessuno tornerà ancora
«Ho detto all'anima mia, stai tranquilla e lascia che l'oscurità scenda su di te
Quale sarà l'oscurità di Dio»
Valutazione della traduzione: 5/5 | Voti: 1

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