Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Archaen Divinity, artista - Pillorian. Canzone dell'album Obsidian Arc, nel genere
Data di rilascio: 09.03.2017
Etichetta discografica: Eisenwald
Linguaggio delle canzoni: inglese
Archaen Divinity(originale) |
Through dust of ages, burned into ashes of the seer |
The voice of an ancient echo travels across the astral plane |
Before the mark of time, before the origin of life |
What was and what shall be again meet at the crossroad of the divine |
Washed in anguish, cloaked in shadowed ancestry |
We stand in duality and await the arrival of the triad |
Infinity arrived before us on a steed of morbid decay |
And cast down on our plight, a looming desecration |
He is the third, the triumvirate, his journey ends here |
In our temple of atavistic separation |
His mare of centuries bows and falls from its bones |
Into a pile of dry flesh, scoria and sinew |
We are but heretics watching from the edge of the ruins |
Our maligned veil enshrouds the world below |
Through the corridors tide, before the light revealed our silent woe |
A pleasant stillness that suffering could only reward |
We drag the gods behind us, they perished grasping our cloaks |
The serpent’s venom spat upon and joined the ranks of the fallen steed |
We are but travelers in a lost aeon |
A new dark age of malice… and divinity |
(traduzione) |
Attraverso la polvere dei secoli, bruciata in cenere del veggente |
La voce di un'eco antica viaggia attraverso il piano astrale |
Prima del segno del tempo, prima dell'origine della vita |
Ciò che era e ciò che sarà di nuovo si incontrano al crocevia del divino |
Lavato nell'angoscia, ammantato di ascendenza oscura |
Stiamo nella dualità e attendiamo l'arrivo della triade |
L'infinito è arrivato prima di noi su un destriero di morbosa decadenza |
E abbattere la nostra situazione, una profanazione incombente |
È il terzo, il triumvirato, il suo viaggio finisce qui |
Nel nostro tempio della separazione atavica |
La sua cavalla di secoli si inchina e cade dalle sue ossa |
In un mucchio di carne secca, scoria e tendini |
Non siamo che eretici che osservano dall'orlo delle rovine |
Il nostro velo diffamato avvolge il mondo sottostante |
Attraverso la marea dei corridoi, prima che la luce rivelasse il nostro silenzioso dolore |
Una piacevole quiete che la sofferenza non può che premiare |
Trasciniamo dietro di noi gli dèi, sono morti afferrando i nostri mantelli |
Il veleno del serpente sputò addosso e si unì ai ranghi del destriero caduto |
Non siamo che viaggiatori in un eone perduto |
Una nuova era oscura di malizia... e divinità |