| Le visioni ci avvolgono calde e care
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| Afflizioni nutrite, profondità insondabili
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| La sua forma d'arte ci lascia macchiati, colpiti
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| Nato dalla nostra mortalità
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| I pennelli accarezzano la sanità mentale mai così delicata
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| Perso; |
| squilibrato in una mente paralizzata
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| Graffiare la superficie: sfumatura negata
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| Privo di spettro - qui siamo ciechi
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| Mondi nudi e colpiti (chiamami)
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| Paure oltre il conteggio (perse dentro)
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| Intrappolato nel cuore del nostro santuario
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| Dimmi, dov'è lo scopo?
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| Perso nelle emivite una volta trascorse
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| Su ricordi e tempi sbiaditi che non sono mai stati
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| Per natura questo inferno persisterà
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| Alimentato troppo a lungo, ora marcisce all'interno
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| Questa parte di me che non sono io
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| Eppure senza il quale smetterei di essere
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| Gli incubi consumano, i futuri si aprono
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| Come potremmo riposare con storie simili non raccontate?
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| Potremmo essere semplici umani; |
| da quello che abbiamo visto
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| Al di là di questa nave ci sono mondi in mezzo
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| Ecco, mentre io guardo dall'ombra
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| Uno sconosciuto guarda indietro da regni lontani
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| Una tonalità completamente diversa
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| Circondato da vortici di melodie malinconiche
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| Sono bloccato in un'aura di accordi dissonanti
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| Ascoltali morire sotto i venti ardenti
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| Mani carezzevoli scolpiscono un vuoto sonoro
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| Sussurri familiari e gole beffarde
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| Imitando le vocali non cantate che fluiscono dal cuore
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| Un contrappeso qui fatto carne
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| Dove il tempo fugge e si insinua in un purgatorio di significato e struttura
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| Per sempre perso dentro e fuori, attraverso il nulla e il nulla
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| Sfruttare la follia che ho giurato sarebbe stata la mia fine
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| Trasformato le ceneri in gloria per durare oltre il mio tempo
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| Alla ricerca della perfezione, ho trasformato le stesse stelle
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| Eppure non è abbastanza, per sempre insoddisfatto
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| Avanzando faticosamente lungo il sentiero, passo dopo passo
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| L'intuizione mi aspetta; |
| vuoto reso reale
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| Nessuna vista, nessun senso, nessun sentimento, niente di più
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| Il climax si avvicina
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| Sepolto sotto - tutto ciò che avrebbe dovuto essere
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| La colpa della non creazione
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| Estenuante è la ricerca del capolavoro
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| Sempre leggermente fuori portata
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| Le statue lugubri piangono; |
| prese vuote giudice
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| «Padre, perché ci hai negato gli occhi?»
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| Il passato non è che un velo sbiadito
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| Ora lasciati andare e percorri con passo sicuro queste sale
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| Le visioni mi hanno reso cieco: non ho bisogno degli occhi
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| Eccomi quello che sogna la strada
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| Enigma alla fine di tutto
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| Uno zaffiro crudele, così radioso e vasto
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| Mentre mi allungo per toccarlo, si sgretola, così come me
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| Sono rinato e più vicino alla mia caducità |