il cielo piange con te appena nevica
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andando di corsa, la metropolitana è passata
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rimase sulla piattaforma da sola, pensierosa e giocosa
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facendo cadere la luce sul suo viso, la lampada sbatté le palpebre con un occhio
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volta dopo volta tornavano a questa stazione
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voleva rimanere lì, ma le circostanze tirarono
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gli zeri crescevano in lontananza e le lettere già volavano
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per migliaia di metri
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piange di nuovo per me, ma i venti
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non portare tristezza
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che peccato che l'acciaio dei fili non me lo porti in un secondo
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Penserò a te
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e polvere sparsa sul tavolo al mattino
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strapparti le guance con le lacrime a metà con desiderio
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urla aspetta
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porta con te un ombrello nella tua città, piove anche tu
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di nuovo solo di nuovo passano i vagoni della metropolitana
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erica nel giocatore un vagone della metropolitana mezzo vuoto
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Sono da qualche parte vicino, sono da qualche parte lontano
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quadrato al centro una panchina per uno
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sei da qualche parte vicino sei da qualche parte lontano
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telefoni a zero, ma le parole volano attraverso i metri
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da soli non sono soli da quel momento
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occhio a occhio vagone della metropolitana
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sabato verso le tre
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dov'è questa strada di sorrisi sotto la pioggia
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ed è ingiusto che piaci alla gente
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lasciato rapidamente uno dell'oscurità
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piangendo di nuovo
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guardò il disco la sua voce
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è rimasto e solo lui di nuovo non sa dove porre le domande
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perché abbiamo inventato le distanze e l'autunno
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perché è sola
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tra un milione di facce inutili
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un milione di coincidenze del trasferimento di sentimenti attraverso i conduttori
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dai, staremo ancora insieme,
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ma il telefono ha rivelato che era triste
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certo che lo faremo, ma in che altro modo
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emette un segnale acustico correndo fuori di casa |