Testi di Le rivage - Glaciation

Le rivage - Glaciation
Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Le rivage, artista - Glaciation. Canzone dell'album Ultime éclat, nel genere
Data di rilascio: 27.02.2020
Limiti di età: 18+
Etichetta discografica: Osmose
Linguaggio delle canzoni: francese

Le rivage

(originale)
Une ligne d’or couchée derrière les vagues
Comme un corps indolent hérissé de rayons
Crève les yeux
Soleil victorieux, rassemble tes faisceaux
Le cri d’un aigle dans I’azur
Un songe mort, une soif, un soupir
Un mirage barbare saignant nos repentirs
Par-delà l’onde dormante, l’incendie flamboie
Nous nous pámons alanguis aux mélopées lascives
D’un orchestre fantóme
Sourions aux nuées fugitives
Du rivage ardent
Le regard accroché aux havres interdits
Tel un vieillard sondant le tain noir du miroir
Sa jeunesse arrachée par l’horloge macabre
Une vie goutte à goutte tarie de toute gloire
Nous nous pámons alanguis aux mélepées lascives
D’un orchestre fantóme
Sourions aux nuées fugitives
Du rivage incendié
Par-delà l’onde dormante, l’incendie flamboie
Réchauffe nos chairs moribondes
Couchées á l’ombre des marbres
Lá-bas la vie fulgure en fournaise, insolente
Tandis que nous veillons aux murailles calcaires
De hautes citadelles páles, ultimes reliquaires
D’une enfance à dompter les étoiles filantes
Nous scrutons les eaux noires nos ámes von boire
De ce siècle révons le sublime naufrage
À nos lèvres portons le périlleux ciboire
Arrosant de venin no hideuses nuits de rage
Pierres anciennes et silence de peste
Veilles stériles aux bastions du néant
La mer et plus rien, le grand gouffre, béant
Ô réves de volcans
Nous mourons sous les cendres de nos torpeurs funestes
La mer et puis rien, le grand gouffre, nous appelant
Ne restent dans mes songes
Que l’acier d’un iris
Le vermeil d’un ciel
(traduzione)
Una linea d'oro che giace dietro le onde
Come un corpo languido irto di raggi
Tira fuori gli occhi
Sole vittorioso, raccogli i tuoi raggi
Il grido di un'aquila nell'azzurro
Un sogno morto, una sete, un sospiro
Un barbaro miraggio che sanguina il nostro pentimento
Oltre l'onda dormiente, il fuoco divampa
Sveniamo languidi con melodie lascive
Di un'orchestra fantasma
Sorridiamo alle nuvole fugaci
Dalla riva infuocata
Fissare i paradisi proibiti
Come un vecchio che sonda la macchia nera dello specchio
La sua giovinezza strappata dal macabro orologio
Una vita gocciolante di ogni gloria
Sveniamo languidi con canti lascivi
Di un'orchestra fantasma
Sorridiamo alle nuvole fugaci
Dalla riva infuocata
Oltre l'onda dormiente, il fuoco divampa
Riscalda la nostra carne morente
Sdraiato all'ombra dei marmi
Laggiù la vita arde come una fornace, insolente
Mentre vegliamo sulle pareti calcaree
Alte cittadelle pallide, reliquiari per eccellenza
Da un'infanzia che doma le stelle cadenti
Scrutiamo nelle acque nere che le nostre anime berranno
Di questo secolo sogniamo il sublime naufragio
Alle nostre labbra portiamo il pericoloso ciborio
Inzuppando di veleno, non orribili notti di rabbia
Pietre antiche e silenzio della peste
Veglie sterili ai Bastioni del Vuoto
Il mare e il nulla, il grande baratro, spalancato
O sogni di vulcani
Moriamo sotto le ceneri del nostro torpore mortale
Il mare e poi il nulla, il grande baratro, che ci chiama
Non rimanere nei miei sogni
Che l'acciaio di un'iride
Il vermiglio di un cielo
Valutazione della traduzione: 5/5 | Voti: 1

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