Testi di I Spew Thee out of My Mouth - The Monolith Deathcult

I Spew Thee out of My Mouth - The Monolith Deathcult
Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone I Spew Thee out of My Mouth, artista - The Monolith Deathcult.
Data di rilascio: 09.05.2013
Linguaggio delle canzoni: inglese

I Spew Thee out of My Mouth

(originale)
Shrovetide is violated by heathens
Nefarious splurges of sin
Persuasion is trembling with fever
And became a mantra of occult tongues
Mankind enclasped Doom
He turned his back on God
Virtue became ultra-decadence
We are all libertines of the damned
A Fidei Defensor arises
Flogged and whipped from head to foot
The body cleansed by self-flagellation
Supressed the lust of flesh and blood
Night after night grim voices shriek
In portentous horror dreams
Even though his room was locked
But a Seraph comes unseen
The bloodstained walls surround him
Icons made of Calvary wounds
Dreams of riddance were shattered in sin
Ill-fated to avert doom
Let me embrace my fate which was adrift and hung
I will be again the apple of his eye
Take me from among the doomed Laodiceans
Whose defamation thrilled the seething skies
The man started to cry, hands held to the sky
And expected to be purified in flames
But the Angel smiled and took the Book
And commanded his holy mandate
«The Lord foresees thy mother’s advent
Into the ranks of Paradise
So spare him grief and deep distress
And take her worthless life!»
But shall she be refined in Thine holy light?
Her spirit will shine will thousand suns
Condone my doubt, but who am I?
The haranguing priest of the newborn Herod king
The Fallen Seraph lowered his radiant mask
And showed the man the countenance of the fallen Morningstar
Night after night his skin was flogged
Damn those recurrent dreams
Desperately flogging for relief
While murmuring blasphemies
The bloodstained walls surround him
Icons made of Calvary wounds
Dreams of riddance were shattered in sin
Ill-fated to avert doom
Let me embrace my fate which was adrift and hung
I will be again the apple of his eye
Take me from among the doomed Laodiceans
Whose defamation thrilled the seething skies
«Christ, enthroned in highest heavens
Hear me crying from the deep
For the fateful ones departed
For the souls in a Laodicean sleep
King of Glory, hear my voice
Grant thy Faithful rest, I pray
I have sinned, and may not bide it
If you mark my steps astray
She is Thine, O take her quickly
Thou art her hope, O raise her high
Ever hoping, ever trusting
Unto Thee I strive and cry
Let them through thy boundless mercy
From all evil be restored
Hearken to the voices pleading
Of Thy Church, O gracious Lord!»
The Fallen Seraph lowered his radiant mask
And showed the man the countenance of the fallen Morningstar
The man seemed stricken by a thousand bludgeons
Penetrating just-healed wounds as foreplay for the storm
«So because thou art lukewarm, and neither hot nor cold
I will spew thee out of my mouth.»
(Revelations 3:16)
(traduzione)
Shrovetide è violato dai pagani
Nefasti sprazzi di peccato
La persuasione trema di febbre
E divenne un mantra di lingue occulte
L'umanità ha abbracciato Doom
Ha voltato le spalle a Dio
La virtù divenne ultra-decadenza
Siamo tutti libertini dei dannati
Nasce un Difensore Fidei
Fustigato e frustato dalla testa ai piedi
Il corpo purificato dall'autoflagellazione
Soppressa la concupiscenza di carne e sangue
Notte dopo notte voci cupe strillano
In portentosi sogni dell'orrore
Anche se la sua stanza era chiusa a chiave
Ma un Serafino arriva invisibile
Le pareti macchiate di sangue lo circondano
Icone fatte di ferite del Calvario
I sogni di liberazione sono stati infranti nel peccato
Sfortunato per scongiurare il destino
Lasciami abbracciare il mio destino che era alla deriva e sospeso
Sarò di nuovo la pupilla dei suoi occhi
Prendimi dai condannati Laodicesi
La cui diffamazione ha entusiasmato i cieli ribollenti
L'uomo iniziò a piangere, le mani alzate al cielo
E dovrebbe essere purificato in fiamme
Ma l'Angelo sorrise e prese il Libro
E comandò il suo santo mandato
«Il Signore prevede l'avvento di tua madre
Nei ranghi del Paradiso
Quindi risparmiagli dolore e profonda angoscia
E prendi la sua vita senza valore!»
Ma sarà raffinata nella tua santa luce?
Il suo spirito brillerà mille soli
Perdona il mio dubbio, ma chi sono io?
Il sacerdote arringante del neonato re Erode
Il Serafino Caduto abbassò la sua maschera raggiante
E mostrò all'uomo il volto della stella mattutina caduta
Notte dopo notte la sua pelle veniva frustata
Accidenti a quei sogni ricorrenti
Fustigazione disperata per ottenere sollievo
Mentre mormora bestemmie
Le pareti macchiate di sangue lo circondano
Icone fatte di ferite del Calvario
I sogni di liberazione sono stati infranti nel peccato
Sfortunato per scongiurare il destino
Lasciami abbracciare il mio destino che era alla deriva e sospeso
Sarò di nuovo la pupilla dei suoi occhi
Prendimi dai condannati Laodicesi
La cui diffamazione ha entusiasmato i cieli ribollenti
«Cristo, assiso nell'alto dei cieli
Ascoltami piangere dal profondo
Per i fatidici defunti
Per le anime in un sonno laodicese
Re di gloria, ascolta la mia voce
Concedi al tuo fedele riposo, prego
Ho peccato e potrei non sopportarlo
Se segni i miei passi fuori strada
Lei è tua, o prendila in fretta
Tu sei la sua speranza, sollevala in alto
Sempre sperando, sempre confidando
A te mi sforzo e grido
Lasciali attraverso la tua sconfinata misericordia
Da ogni male sii ristabilito
Ascolta le voci che supplicano
Della tua Chiesa, o grazioso Signore!»
Il Serafino Caduto abbassò la sua maschera raggiante
E mostrò all'uomo il volto della stella mattutina caduta
L'uomo sembrava colpito da mille randelli
Ferite penetranti appena rimarginate come preludio alla tempesta
«Così perché sei tiepido, né caldo né freddo
Ti vomiterò dalla mia bocca».
(Apocalisse 3:16)
Valutazione della traduzione: 5/5 | Voti: 1

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