Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Dimension: Canvas, artista - Le Grand Guignol. Canzone dell'album The Great Maddening, nel genere Прогрессивный рок
Data di rilascio: 31.12.2006
Limiti di età: 18+
Etichetta discografica: Maddening Media
Linguaggio delle canzoni: inglese
Dimension: Canvas(originale) |
Never before was I to delight a suchlike chef d’oeuvre |
Its mere presence imposes a taciturn remaining on me |
Myriads of galleries I have walked, indeed |
But which master could brandish a palette of equal birth? |
A fragile colour scheme scattered upon the canvas |
Shapeless in its sublimity and meant to endure |
An insidious urge embraces my psyche |
To haphazardly drown me in a spiral suction |
Disgorged and spawned from the deviant |
The frame now resembles a coffin for the gist |
Impiously mounted in disgust |
With fever being the artistic medium |
An apathic journey towards delirium: |
Indispensable knowledge to interpret this cryptichon |
«Dismal relique |
Hideous parody of anthropoid contours |
You are far too monotone in your expression ! |
So cease, obscure phoenix, cease to rise … " |
Morose, I scrutinize each and every feature |
And endeavour to focus beyond the blatant |
Still, deranged I am forced to give up |
To languidly regret all of those «whens» and «whys» |
In a final writhing with pain |
I try to summon the significance of this allegory |
Queer aftermath, confound me not ! |
On the spur of the moment I become aware |
That I peer at the ridiculous effigy of the painting’s creator |
I am left to discern in frantic turmoil |
That the draughtsman has worked his canvas in glass … ! |
(traduzione) |
Mai prima d'ora dovevo deliziare uno chef d'oeuvre simile |
La sua sola presenza mi impone un taciturno che rimane |
Miriadi di gallerie su cui ho percorso, infatti |
Ma quale maestro potrebbe brandire una tavolozza di pari nascita? |
Una fragile combinazione di colori sparsi sulla tela |
Informe nella sua sublimità e destinata a durare |
Un impulso insidioso abbraccia la mia psiche |
Per annegarmi a casaccio in un aspirazione a spirale |
Disgorgiato e generato dal deviante |
La cornice ora assomiglia a una bara per l'essenza |
Impegnatamente montato con disgusto |
Con la febbre come mezzo artistico |
Un viaggio apatico verso il delirio: |
Conoscenza indispensabile per interpretare questo cripticone |
«Lugubre reliquia |
Orribile parodia dei contorni antropoidi |
Sei troppo monotono nella tua espressione! |
Quindi cessa, oscura fenice, cessa di alzarti…” |
Imbronciato, scruto ogni singola caratteristica |
E cerca di concentrarti oltre l'evidente |
Tuttavia, squilibrato, sono costretto a rinunciare |
Rimpiangere languidamente tutti quei «quando» e «perché» |
In un finale contorto dal dolore |
Cerco di evocare il significato di questa allegoria |
Strane conseguenze, non confondermi! |
Improvvisamente, ne prendo coscienza |
Che scruto la ridicola effigie del creatore del dipinto |
Sono lasciato a discernere in frenetico tumulto |
Che il disegnatore abbia lavorato la sua tela in vetro...! |