| La pioggia acida mi punge gli occhi
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| Sono di nuovo un frustino.
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| Vedo la luce in fondo al tunnel
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| Alla fine, dove sono i sensori.
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| Là dietro il cordone della comprensione
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| Tra i cubi di sentimenti sublimi,
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| Tu e l'indicatore state crescendo,
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| I tuoi morti segnano il battito.
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| Tuberi colombiani
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| Tuberi colombiani
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| Ti graffio di nuovo con pettini d'oro,
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| Tuberi colombiani
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| Tuberi colombiani
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| L'idrocefalo è tornato per te!
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| Non c'era niente di cui parlare
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| Abbiamo bevuto in silenzio.
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| Non sapevamo che stavi già scegliendo il colore
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| I vagabondi stellari se ne andarono senza salutare
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| E ai nostri occhi le torce si sono spente.
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| E sulle paludi della coscienza
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| Già emesso un odore specifico.
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| Già in movimento, già respirando
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| E non avevano paura degli incantesimi dei maghi.
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| Tuberi colombiani
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| Tuberi colombiani
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| Ti graffio di nuovo con pettini d'oro,
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| Tuberi colombiani
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| Tuberi colombiani
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| L'idrocefalo è tornato per te!
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| E alla periferia dell'anima
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| Hai riunito qualcuno in una banda per rapirti.
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| Su grandi veicoli fuoristrada
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| I boscaioli si mettono in viaggio.
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| Si sono fatti strada attraverso interruzioni e difetti,
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| Le loro rose dei venti sui loro polsi si affievolirono,
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| E i loro veicoli fuoristrada arrugginiti sulla strada,
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| Ma le colonne continuavano a muoversi ei fari erano accesi
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| Ai tuberi colombiani
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| Ai tuberi colombiani
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| Per grattarli di nuovo con pettini d'oro,
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| Tuberi colombiani
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| Tuberi colombiani
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| L'idrocefalo è tornato per te! |