| Il sole è caldo sulle rive del fiume
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| I nostri volti abbronzati brillano di sudore
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| Backadalen canta per le nostre mani
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| E salutiamo la primavera con spiedi sonori
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| Ci sediamo e parliamo ai raggi riscaldati dal sole
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| Abbiamo la birra di Zyrenka, abbiamo il tabacco e lo snus
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| E le magliette svolazzano nel vento che le rinfresca
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| E tutto intorno, il mondo è in una luce abbagliante
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| Abbiamo combattuto in modo così inconsolabile per il nostro sostentamento
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| Al buio e al freddo, con vento leggero e neve
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| Nella calura della cambusa ci sedevamo e scherzavamo allegramente
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| Le stelle degli uomini si sono spente nella gelida notte
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| E l'unica cosa che possediamo è il nostro onore
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| Da buoni compagni e uomini pronti
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| Naturalmente abbiamo sciatica e articolazioni rigide
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| Ma dona durerà ancora per molti anni
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| Dì Olle, tu che sei sposato e già legato
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| Hai riflettuto grigio su debiti e prestiti
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| Quindi ora metti via tutte le preoccupazioni e vivi per il momento
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| Ora parla con orgoglio di tuo figlio appena nato
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| E Lappen, sbalorditivo e ti senti un principe
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| E ricorda piccole storie con le donne del territorio
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| Ma ruvida è la tua voce del sale amaro
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| Hai ingoiato a casa dove le persone morivano di fame
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| E Tjocke-Per, sbatti e non adatti le parole
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| E dice che la base è stupida come una capra
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| Quando è nato dalla madre di questa terra
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| Quindi ne ha controllato uno e ha pensato che fosse successo
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| Karl-Alfred, stai tradendo la marea rossa
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| Come marcio di brandy e anni solitari
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| Ma ora dimentichi il tuo miserabile percorso di vita
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| Per le imprese dei marinai nella primavera della giovinezza
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| E Backadalen ronza, è martellante e allarmante
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| Trema, sospira, cinguetta e batte
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| Qui abbiamo raccolto l'acciaio con le braccia nodose
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| E qui abbiamo seminato i nostri giorni e gli anni
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| Ed è come se il mondo fosse solo nostro
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| Finché all'improvviso non vediamo il nostro capo ficcanaso
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| E percorriamo con difficoltà ed esitazione i passi
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| E strizza gli occhi al sole che ha appena brillato per noi |