L'attesa, l'andatura
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Di uomini divorziati di significato
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Tradisce il loro stato
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Mentre i piccioni smettevano di pavoneggiarsi
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Un motivo lamentoso
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È un'inutile sofisticatezza
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Non ho mai voluto essere interrogato sul perché
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Io sono qui ora
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Grigio e impassibile
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Contrazione, incessante
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La tensione tesa tra
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Dolore, indolenzito
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E la perdita, due volte rimossa
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Normalizzato il fottuto stato di vita
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Dove allude la nebbia
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All'internamento della mente
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L'interminabile soggiorno in una sezione di pensieri ondeggianti
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E repliche
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Io, non posso sfuggire a ciò che è stato profetizzato
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Ma mi rifiuto di trattare la saggezza come ricevuta
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Solo perché un'altra vita ha sentito un sollievo
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Termini narcisistici, condizioni apologiste
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Faticoso a sua volta; |
consegne atonali costanti
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Di capricci inconsci, cantati da corde neurali danneggiate
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Non posso aiutare ciò che non riesco a vedere
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Ma non presumo cosa potrei essere
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Preferirei essere solo, piuttosto che lasciare uno spazio per l'assenza di spazio
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Preferirei non intonare i morbosi inni dell'ingiustizia
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Preferirei essere solo, piuttosto che essere uno spazio per l'assenza di spazio
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Preferirei non intonare i morbosi inni dell'ingiustizia
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E lo stress
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Una costante fonte di debolezza
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La tua mano, internata, immune al tocco, alla vita e alle ustioni
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Non sei la loro progenie
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Anche se vuoi esserlo
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Preferirei essere solo, piuttosto che lasciare uno spazio per l'assenza di spazio
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Preferirei non intonare i morbosi inni dell'ingiustizia
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Preferirei essere solo, piuttosto che essere uno spazio per l'assenza di spazio
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Preferirei morire a casa, piuttosto che lasciare la tua faccia sordida
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Disordine
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Non ho mai voluto essere interrogato sul perché
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Sono qui
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Adesso
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Spingere la busta
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Punire l'intruso
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Fai pressione sulla nostra gioia nascente per smarrire
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Se potessi scrivere la bellezza dei tuoi occhi
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(Voi siete i sassolini su cui il mio io stesso investe)
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E in nuovi numeri, numera tutte le tue grazie
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(Mi strutturi — ti muovi come mi muovo io)
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L'età a venire direbbe: «Questo poeta sicuramente mente
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(Tu pieghi la mia superficie - rimodelli il mio solco,)
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Tali tocchi celesti non hanno mai toccato facce terrene».
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(spezza la perfezione della superficie scorrevole ritmica del mio cuore)
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Volti
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Volti
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Volti
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I volti, sporchi, brillano
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Con accettazione salina
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Fasi, giri abrasivi di frasi, come «la vita è un velo di lacrime». |