Testi di Nemesis - I Monster

Nemesis - I Monster
Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Nemesis, artista - I Monster. Canzone dell'album A Dollop of HP, nel genere
Data di rilascio: 30.11.2017
Etichetta discografica: Twins of Evil
Linguaggio delle canzoni: inglese

Nemesis

(originale)
Thro' the ghoul-guarded gateways of slumber
Past the wan-moon'd abysses of night
I have liv’d o’er my lives without number
I have sounded all things with my sight;
And I struggle and shriek ere the daybreak, being driven to madness with fright
I have whirl’d with the earth at the dawning
When the sky was a vaporous flame;
I have seen the dark universe yawning
Where the black planets roll without aim;
Where they roll in their horror unheeded, without knowledge or lustre or name
I had drifted o’er seas without ending
Under sinister grey-clouded skies
That the many-fork'd lightning is rending
That resound with hysterical cries;
With the moans of invisible daemons that out of the green waters rise
I have plung’d like a deer thro' the arches
Of the hoary primoridal grove
Where the oaks feel the presence that marches
And stalks on where no spirit dares rove;
And I flee from a thing that surrounds me, and leers thro' dead branches above
I have stumbled by cave-ridden mountains
That rise barren and bleak from the plain
I have drunk of the fog-foetid fountains
That ooze down to the marsh and the main;
And in hot cursed tarns I have seen things I care not to gaze on again
I have scann’d the vast ivy-clad palace
I have trod its untenanted hall
Where the moon writhing up from the valleys
Shews the tapestried things on the wall;
Strange figures discordantly woven, which I cannot endure to recall
I have peer’d from the casement in wonder
At the mouldering meadows around
At the many-roof'd village laid under
The curse of a grave-girdled ground;
And from rows of white urn-carven marble
I listen intently for sound
I have haunted the tombs of the ages
I have flown on the pinions of fear
Where the smoke-belching Erebus rages
Where the jokulls loom snow-clad and drear:
And in realms where the sun of the desert
Consumes what it never can cheer
I was old when the Pharaohs first mounted
The jewel-deck'd throne by the Nile;
I was old in those epochs uncounted
When I, and I only, was vile;
And Man, yet untainted and happy
Dwelt in bliss on the far Arctic isle
(traduzione)
Attraverso le porte del sonno sorvegliate dai ghoul
Oltre gli abissi lunari della notte
Ho vissuto le mie vite senza numero
Ho suonato tutte le cose con la mia vista;
E io lotto e urlo prima dell'alba, spinto alla pazzia dalla paura
Ho girato con la terra all'alba
Quando il cielo era una fiamma vaporosa;
Ho visto l'universo oscuro sbadigliare
Dove i pianeti neri rotolano senza scopo;
Dove rotolano nel loro orrore inascoltati, senza conoscenza o lustro o nome
Ero andato alla deriva per mari senza fine
Sotto cieli sinistri dalle nuvole grigie
Che il fulmine dalle molte biforcazioni stia straziando
che risuonano di grida isteriche;
Con i gemiti di demoni invisibili che dalle verdi acque salgono
Mi sono tuffato come un cervo tra gli archi
Del canuto boschetto primordiale
Dove le querce sentono la presenza che marcia
E insegue dove nessuno spirito osa vagare;
E fuggo da una cosa che mi circonda, e lassù tra i rami morti
Sono inciampato nelle montagne costellate di caverne
Che salgono aridi e desolati dalla pianura
Ho bevuto delle fontane nebbiose
Che trasudano fino alla palude e al principale;
E in caldi laghi maledetti ho visto cose su cui mi interessa non guardare di nuovo
Ho scansionato il vasto palazzo rivestito di edera
Ho calcato la sua sala non occupata
Dove la luna si contorce dalle valli
Mostra le cose tappezzate sul muro;
Strane figure tessute in modo discordante, che non posso sopportare di ricordare
Ho sbirciato dalla finestra con meraviglia
Ai prati in decomposizione intorno
Al villaggio dai molti tetti posto sotto
La maledizione di un terreno cinto di tombe;
E da file di marmo bianco scolpito in un'urna
Ascolto attentamente il suono
Ho infestato le tombe dei secoli
Ho volato sui pignoni della paura
Dove infuria il fumoso Erebus
Dove i burloni incombono innevati e tetri:
E nei regni in cui il sole del deserto
Consuma ciò che non potrà mai rallegrare
Ero vecchio quando i faraoni montarono per la prima volta
Il trono ornato di gioielli presso il Nilo;
Ero vecchio in quelle epoche innumerevoli
Quando io, e solo io, ero vile;
E l'Uomo, eppure incontaminato e felice
Abitava nella beatitudine nell'isola artica lontana
Valutazione della traduzione: 5/5 | Voti: 1

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