| Un giorno di ottobre, verso sera.
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| Vene goffrate di sudore in piedi orgogliose del lago
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| Salare su un condimento a petto profondo.
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| L'ultimo della linea a un'onesta giornata di lavoro
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| Capovolgere la zolla profonda.
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| Flint al nodo, castigando l'osso
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| Vola al saccheggio delle narici.
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| Il Suffolk, il Clydesdale, il Persheron gareggiano
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| con la Contea sulla sua piuma fluttuante
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| Hauting legno tenero nel crepuscolo
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| a letto su un caldo strato di paglia.
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| Cavalli pesanti, portava la terra sotto di me
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| Dietro l'aratro scivolare *** scivolare e scivolare libero.
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| Ora sei solo a pochi e non c'è lavoro da fare
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| Il traktor sta arrivando.
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| Lascia che ti trovi una puledra per il tuo orgoglioso seme di stallone
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| Per mantenere la vecchia linea.
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| E ti staremo al fianco in fondo al bosco
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| Dietro i giovani alberi che crescono
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| Per nasconderti dagli occhi che deridevano la tua circonferenza,
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| e tu diciotto mani alla spalla
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| E un giorno in cui tutti i baroni del petrolio si saranno asciugati
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| e si vedono le notti farsi più fredde
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| Chiederanno la tua forza, il tuo potere gentile
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| la tua nobile grazia e il tuo portamento
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| E ti sforzerai ancora una volta al suono dei gabbiani
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| sulla scia del profondo ploug, la condivisione.
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| In piedi come carri armati sul ciglio della collina
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| Su nel vento freddo di fronte
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| In fermo combattimento, incatenato al mondo
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| Contro la corsa del sole basso.
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| Portami una ruota di legno di quercia
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| Una reccia di pelle lucida
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| Un cavalli pesanti e un cielo tumultuoso
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| Fare tempo pesante. |